Italia Nostra

Data: 13 Marzo 2012

TERRITORIO, ORNAGHI: SERVE NORMA QUADRO PER LIMITARE CONSUMO SUOLO

Roma – Il ministro: Al lavoro per i nuovi piani paesaggistici vera e propria ‘costituzione del territorio’. No a condoni edilizi. D’Alì: Norma quadro per dare un indirizzo ai piani regolari e urbanistici

Roma – L’obiettivo è raggiungere la quota “zero” sul consumo di nuovo suolo in Italia. “Una meta che dobbiamo prefiggerci da subito se abbiamo a cuore la cura del nostro straordinario paesaggio e se ci preme la realtà in cui vivranno le generazioni future”. È quanto ha affermato il ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, nel corso di un’audizione sugli indirizzi e sugli orientamenti del governo in tema di tutela del paesaggio in commissione Ambiente al Senato. Per raggiungere questo traguardo, il ministro ha sottolineato che una delle linee di azione del dicastero sarà quella di farsi promotore, “con la necessaria intesa del ministro delle Infrastrutture, di un’iniziativa legislativa volta a fissare alcuni principi fondamentali in materia del territorio consistenti nella previsione di misure idonee a limitare il consumo del suolo e a favorire la riqualificazione dei centri urbani e delle periferie”. Non solo. Ornaghi ha spiegato di essere già al lavoro con le strutture del ministero per dare massimo impulso al processo di emanazione, con Stato e regioni, dei nuovi piani paesaggistici previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Enti che possono “candidarsi a essere strumenti pianificatori di area vasta in grado di dettare quantomeno le invarianti dei processi di trasformazione e di canalizzarli verso le aree già urbanizzate o comunque artificializzate da recuperare e riqualificare preservando i suoli agricoli e il paesaggio che presenta profili di pregio”. Secondo il ministro, infatti, i piani paesaggistici sono destinati “a diventare la vera e propria ‘costituzione del territorio’”, poiché determineranno “in maniera certa e con previsioni destinate a prevalere su quelle di ogni altro strumento” le “regole fondamentali dell’assetto territoriale”.

“L’espansione urbanistica e l’utilizzo indiscriminato delle rinnovabili possono contribuire a intaccare la ‘preziosità’ paesaggistica del paese. Per questo, come ha sottolineato anche il ministro, serve una norma quadro che possa essere recepita dalle regioni per dare un indirizzo ai piani regolari e urbanistici”, ha affermato al VELINO il presidente della commissione Ambiente del Senato, Antonio d’Alì. “Ci sono diversi disegni di legge che stiamo esaminando sia qui in commissione Ambiente che in congiunta con la commissione Beni culturali che possono contribuire a raggiungere questo risultato – ha aggiunto –. Anche perché il consumo del suolo negli ultimi anni ha raggiunto livelli esorbitanti rispetto a quelle che sono le esigenze del paese, visti anche i dati dell’incremento demografico”.
Il ministro ha poi citato come cause del consumo di suolo gli investimenti nel mattone sempre più convenienti per il rendimento del capitale, le esigenze degli enti locali e le distorsioni causate dal regime degli indennizzi per espropriazioni. “Un altro passaggio logico che reputo imprescindibile per un corretto approccio è il rifiuto del metodo dei condoni edilizi – ha affermato il ministro -. Il primo e fondamentale strumento per limitare il consumo del suolo consiste proprio nel diffondere la cultura della legalità nell’uso e nelle trasformazioni del territorio. Se finora si è potuto consumare liberamente il suolo è stato soprattutto perché è mancata la coscienza della sua natura di risorsa scarsa. Una risorsa indispensabile da preservare e valorizzare – ha concluso Ornaghi – a beneficio delle generazioni future”. (ilVelino/AGV)

Il Velino

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