Italia Nostra

Data: 14 Luglio 2020

Alto Tirreno Cosentino: allarme per le acque di balneazione. Le associazioni fanno appello alle Istituzioni

Le Associazioni Ambientaliste chiedono alle Istituzioni interventi immediati per porre rimedio agli  innumerevoli episodi di evidente alterazione  delle acque di balneazione   che stanno destando grande allarme e sconcerto in tantissimi villeggianti e proprietari di seconde case già presenti  in questo periodo di avvio della  stagione turistica estiva.

Sindaci, Guardie Costiere, Regione Calabria, Arpacal devono subito mettere in atto politiche di controllo del territorio e del mare  atte ad evitare scarichi abusivi e interventi   per  un efficiente  funzionamento degli impianti di  depurazione. Bisogna individuare immediatamente i comuni a rischio, marini e montani,  e bene ha fatto il Sindaco di Santa Maria del Cedro, l’avv. Ugo Vetere, a lanciare l’allarme in questa direzione con un richiamo inoltrato anche alla Procura della Repubblica di Paola per un efficace controllo su ogni forma di potenziale inquinamento.

Ci sono comuni che ancora non hanno il completo  collettamento alla rete fognaria, villaggi turistici interi  i cui scarichi fognari bisogna  saper con precisione dove sono collegati, paesi montani e non  che scaricano nei fiumi , nei canali e torrenti che portano al mare, i cui impianti di depurazione sono  da controllare costantemente soprattutto nel periodo estivo , corsi d’acqua superficiali interessati da scarichi urbani  da vigilare costantemente, condotte sottomarine che scaricano ad una distanza e ad una profondità non adeguata, depuratori che pur se a norma non riescono a smaltire correttamente  tutto il carico in arrivo essendo sotto stimati nelle proprie funzioni. Un depuratore costruito per un carico di fino a 60 mila utenze non può sopportare 150 mila utenze nel periodo estivo.

Ed inoltre  gli stabilimenti balneari, di cui bisogna verificare l’allaccio alla rete fognaria e per chi non è collegato capire e verificare dove  scarica e  quanto scarica.

Ma non sono solo i depuratori che hanno bisogno di controlli continui. La costa tirrenica, anche nelle peggiori stagioni giunge fino a circa 1 milione di presenze. Un turismo non solo fatto da chi sceglie gli alberghi, ma anche di camperisti fai da te , sui quali il controllo il più delle volte sfugge alle autorità, con spettacoli indecorosi di scarichi abusivi.  Così come sfuggono gli auto spurgo, che pur se limitati negli orari di spostamento dalla Prefettura di Cosenza con un divieto nelle ore notturne, non vengono tracciati nel carico e nello scarico.

Anche la navigazione sfugge al controllo. Sappiamo che le Guardie Costiere  hanno poche imbarcazioni per controllare il mare e questo determina che barche a motore possano spostarsi come meglio credono lungo tutta la costa, inquinando attorno alle isole di Cirella e  Dino, ormeggiando sulle praterie di Posidonia, che vengono anche distrutte dallo strascico abusivo di pescherecci provenienti dai nostri porti e dalla stessa Campania. Basta uno strascico all’alba, per smuovere i fondali, distruggere la Posidonia e riportare a galla la melma che si deposita nei fondali, che in aggiunta alle naturali fluorescenze, portano a riva uno spettacolo indecoroso per un territorio  che si dice a vocazione turistica.

Bisogna intervenire subito, basta con il solito giustificazionismo, basta con l’arroganza e la  miopia di chi risponde  ai turisti “se non vi sta bene così andate altrove”.

Italia Nostra Alto Tirreno Cosentino                                            Comitato Difesa Ambiente Diamante e Cirella

WWF Calabria                                                                                   LIPU Birdlife Calabria

Forum Ambientalista                                                                       Circolo  Legambiente Riviera dei Cedri

Casa dei Diritti Sociali – Cosenza                                                   Costa Nostra – Curinga

Allarme per il mare (2)

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