Con grande tristezza ho appreso dall’Ufficio Stampa nazionale di Italia Nostra la notizia della scomparsa di Desideria Pasolini dall’Onda, unica cofondatrice (nel 1955) di Italia Nostra vivente.
Una donna straordinaria, che ha lasciato un ricordo indelebile per la sua carica umana e il suo entusiasmo nelle battaglie con l’Associazione ambientalista, di cui è stata presidente dal 1998 al 2005.
L’avevo invitata a Fermo al Convegno “Italia Nostra si racconta”, svolto al Centro Studi Polizia di Stato il 14 aprile 1999, a tre anni dal riconoscimento della sezione. Erano presenti, oltre al sottoscritto, il presidente Italia Nostra di Ascoli Piceno Gaetano Rinaldi, il presidente della sezione Sibillini Marche di Amandola Sante Brandetti (deceduto) e un rappresentante del Consiglio regionale Marche dell’Associazione.
Scesa dall’auto all’ingresso di piazza del Popolo, abbiamo passeggiato lungo i portici lato mare attraversando le vetrine storiche di Maffei e Desideri, ed è rimasta incantata dal particolare pregio. Ma ha subito detto che andavano restaurate perché di notevole interesse storico artistico. Lo ricordo come fosse ieri.
Abbiamo poi raggiunto a piedi la sede di Italia Nostra (allora) in corso Cavour, lungo il quale ha potuto ammirare i prestigiosi palazzi nobiliari con gli stupendi cortili, ed è rimasta colpita dal fatto che la sezione avesse già una propria sede (presa in affitto) a pochi anni dalla costituzione.
Dopo un breve momento di riposo dal viaggio, grazie alla sempre cortese attenzione e disponibilità della direttrice del Centro Studi Polizia di Stato Maria Adelaide Colombo, la Presidente ha raccontato come nacque Italia Nostra (era il 29 ottobre 1955, coincidente con il giorno del decesso a Roma all’età di 101 anni) e le principali battaglie sostenute per la difesa dei beni culturali e dell’ambiente.
Successivamente, in occasione di viaggi a Roma, ebbi occasione di incontrarla oltre che nella sede nazionale dell’Associazione in via N. Porpora 22 (Parioli) anche nel suo palazzo di piazza Benedetto Cairoli, al centro della capitale. Era un vero piacere ascoltarla, con il suo sorriso e la sua capacità di coinvolgere ed entusiasmare quanti la ascoltavano.
Negli anni ho mantenuto con lei piacevoli contatti telefonici, per me è stata la Presidente per eccellenza. Provo tanta tristezza per la scomparsa del simbolo di Italia Nostra, una grossa perdita per l’Associazione, per quanti l’hanno conosciuta e per l’Italia intera.
Vorrei ricordare anche il motto guerriero della storica cofondatrice dell’Associazione: «Se c’è da combattere, io combatto», che amava ripetere anche al traguardo dei cento anni , come riportato in una intervista di Vittorio Emiliani dell’aprile 2020.
Un motto che dovremmo trasmettere ai giovani, come insegnamento e stimolo per interessarli alla conoscenza e tutela dei beni culturali e paesaggistici, ancora oggi troppo spesso devastati da ignoranza e inciviltà.
Purtroppo è ancora valido il motto di Giorgio Bassani, cofondatore dell’Associazione insieme a Desideria Pasolini dall’Onda e altri, “Italia Nostra opera perché di essa non ci sia più bisogno”.
Elvezio Serena
Fondatore sezione Italia Nostra “V. Vallerani” di Fermo
Ex consigliere nazionale dell’Associazione
La rassegna stampa è allegata in formato pdf qui di seguito:
Il Resto del Carlino Fm 3 11 21