Italia Nostra

Data: 3 Maggio 2014

Waterfront di Ancona: serve un progetto complessivo e condiviso

Il Consiglio Direttivo della sezione di Ancona di Italia Nostra Onlus, nel condividere tutte le dichiarazioni rilasciate recentemente dal proprio presidente sul water front, conferma la necessità che l’Amministrazione Comunale debba elaborare un progetto complessivo, ponendo fine agli spot. Il progetto deve essere condiviso dai cittadini e dalle loro associazioni rappresentative, attraverso metodi di partecipazione democratica prima che esso venga definitivamente deciso dalla amministrazione.

E’ nella responsabilità di chi amministra la città, nell’elaborazione del progetto complessivo e nella raccolta di idee proposte e suggerimenti, porre alcune indicazioni ben precise. Considerando:

  • che si sta parlando del litorale su cui è nata Ancona e dove si sono sviluppati i primi commerci di cui restano ben evidenti tracce archeologiche che risalgono verso il Guasco fino all’Anfiteatro, aree comunque vincolate ai sensi dell’art 9 della Costituzione Repubblicana e del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici,
  • che tale patrimonio culturale è quello che fa muovere milioni di turisti verso l’Italia e che rappresenta una miniera d’oro ai fini turistici e non solo crocieristici

Italia Nostra ritiene che le indicazioni che l’amministrazione dovrebbe fornire debbano essere almeno tre :

  1. Una visione strategica coerente con la funzione turistica, avente l’obiettivo della tutela dei beni culturali e archeologici dell’area fino a tutto il Guasco e la loro valorizzazione e all’Anfiteatro e la loro valorizzazione con la prosecuzione degli scavi e la sistemazione delle aree che devono essere rese stabilmente fruibili al pubblico, con il contributo anche di sponsorizzazioni private ed il contributo del volontariato cittadino.
  2. Il miglioramento della qualità della vita dei residenti con l’ampliamento della Zona a Traffico Limitato, e la previsione dei percorsi pedonalizzati (tra i quali via della Loggia e via Sottomare) e per il trasporto pubblico anche elettrico e meccanizzato.
  3. La tutela dell’ambiente naturale e quindi dell’aspetto paesaggistico che non può essere deturpato da nuove costruzioni; è possibile pensare e realizzare invece l’abbattimento della palestra del nautico, della palazzina della compagnia portuale, dello stesso nautico per realizzare un grande parco archeologico urbano fruibile H 24.

Infine è necessario ricreare lo spirito del luogo, come ci insegna un recente documento dell’UNESCO (ICOMOS, la “Dichiarazione di Quebec” 4 ottobre 2008), anche per gli aspetti ”intangibili” quali documenti storici, scritti, commemorazioni, tradizioni, feste, riti, memorie, racconti, valori, colori, odori, attività tradizionali. che hanno caratterizzato la vita cittadina che, per venti secoli almeno, ha intessuto una fitta rete di contatti e commerci con l’Oriente, attraverso il mare Adriatico.

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