Indirizzo/Località: Piazza Chievo, 24 – Chievo (Verona)
Tipologia generale: villa e giardino storico
Tipologia specifica: residenza con parco
Configurazione strutturale: la villa, dalla superficie complessiva di 4500 mq,, caratterizzata all’interno da una articolata decorazione pittorica, si trova al centro di un parco che conserva ancora essenze arboree pregiate
Epoca di costruzione: Sec. XVII
Comprende: villa con vasto giardino storico
Uso attuale: inagibile e in grave stato di abbandono e compromissione della stabilità.
Uso storico: ampia residenza all’interno di un vasto parco
Condizione giuridica: proprietà degli Istituti Ospitalieri di Verona, eccetto una parte di parco
Segnalazione: del 1 marzo 2018 – segnalazione della sezione della sezione di Verona di Italia Nostra – verona@italianostra.org
Motivazione della scelta: Edificata alla metà del XVII secolo per una superficie complessiva di 4500 mq, è caratterizzata al suo interno da un’articolata decorazione pittorica. La villa si trova al centro di un parco che conserva ancora essenze arboree pregiate. Inagibile è in grave stato di abbandono e compromissione della sua stabilità.
Edificata su un terreno digradante verso l’Adige tra il ‘600 e la fine del ‘700, vi furono molti passaggi di proprietà. Agli inizi del XVIII secolo la villa divenne di proprietà dei Marioni, e alla fine del secolo XVIII la contessa Pellegrini, sposa di Carlo Marioni incaricò il suo parente, l’architetto Ignazio Pellegrini, di ristrutturare la villa per renderla più adatta alle sue nobili funzioni di rappresentanza. La data del progetto è il 1779.
Alla fine dell’Ottocento la villa venne acquistata da Leopoldo Pullè, che ne fece la sua residenza veronese. La villa ebbe il suo ultimo momento di fama, ospitando anche il re Umberto 1° nei suoi soggiorni a Verona. L’ultima erede del conte Pullè, Elvira Ponti Miniscaichi Erizzo, alienò nel 1917 il complesso agli Istituti Ospitalieri di Verona. Successivamente ci fu una annosa controversia per la rivendicazione della proprietà tra l’Unità sanitaria locale, il Comune di Verona e l’Istituto di previdenza, che si concluse nel 1988 con la sentenza del Tribunale di Verona che riconosceva legittimo proprietario del complesso l’Istituto suddetto, fatta eccezione per una porzione di parco.