Italia Nostra

Data: 17 Gennaio 2020

Sardegna, appello contro il cemento a 300 metri dal mare

Al Consiglio regionale della Sardegna sta per arrivare un disegno di legge, “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente e di materia di governo del territorio” (1), approvato il 23 dicembre scorso dall’esecutivo guidato da Christian Solinas, che rischia, se sarà approvato definitivamente, di moltiplicare cubature edilizie perfino nei 300 metri dalla battigia.

Pubblichiamo  la lettera appello che un gruppo di associazioni, tra cui Italia Nostra, e di esponenti del mondo della cultura e dell’attivismo civico hanno inviato  alla Giunta e al Consiglio Regionale della Sardegna, ai Ministri competenti, alle Soprintendenze, ai membri del Parlamento Italiano, ai media. Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Salviamo la Sardegna e le sue coste

La Sardegna, il suo mare e le sue coste, sono un patrimonio dei sardi, degli italiani, dell’umanità. Un valore inestimabile per la sua  natura, la sua storia, la sua cultura millenaria, da conservare e tramandare alle generazioni future.

Eppure tale ricchezza è continuamente messa in pericolo, e consumata un pezzo per volta, da interessi che guardano solo al presente, e solo ai vantaggi per pochi.

In nome dei profitti derivanti dallo sfruttamento del turismo si riducono e sviliscono l’ambiente e il paesaggio, imboccando una strada che non può che portare alla progressiva distruzione di quella bellezza che attira i turisti di tutto il mondo, e che rende i sardi fieri della loro terra.

Oggi l’ennesimo disegno di legge regionale che intende moltiplicare cemento e cubature edilizie, persino nella fascia più prossima al mare e nelle aree agricole, incombe sul futuro dell’isola.

Prima che il provvedimento ottenga l’approvazione del Consiglio Regionale, chiamiamo il mondo della politica, della cultura, dell’impegno civico della Nazione a mobilitarsi perché le coste della Sardegna non vengano ulteriormente umiliate e ferite da disposizioni ad alto rischio di incostituzionalità.

Chiediamo che siano rispettati i vincoli di inedificabilità della fascia costiera, in particolare dei 300 metri dalla battigia, che da decenni difendono le coste della Sardegna (*), previsti  anche dal Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.), vincoli ignorati dal DDL, per ottenere, con il sempiterno fasullo appello  al miglioramento ecologico del patrimonio edilizio esistente e allo “sviluppo sostenibile”, un effimero ritorno economico per alcune categorie.

Mentre il mondo si infiamma per il rischio, sempre più imminente, di un disastro ambientale per il dissennato sfruttamento delle risorse comuni, tanto preziose quanto limitate, e la politica ufficiale si erge a paladina delle disperate richieste dei giovani che guardano con angoscia al proprio futuro, nelle aule delle Pubbliche Amministrazioni si continua a perseguire una visione miope e particolaristica. E’ ora di cambiare profondamente  modello, e tutelare fino in fondo le coste della Sardegna. Tutelare l’ambiente, il Paesaggio, la memoria vuol dire salvare il futuro delle persone.

Stefano Deliperi, Anna Maria Bianchi, Maria Paola Morittu, Sandro Roggio. Ella Baffoni, Mauro Baioni, Paolo Berdini, Paola Bonora, Massimo Bray, Graziano Bullegas, Carlo Cellamare, Vezio De Lucia, Lidia Decandia, Vittorio Emiliani, Domenico Finiguerra, Paolo Flores D’Arcais, Ebe Giacometti, Maria Pia Guermandi, Maria Cristina Lattanzi, Paolo Maddalena, Anna Marson, Fausto Martino, Tomaso Montanari, Giuseppe Morganti, Pancho Pardi, Rita Paris, Enzo Scandurra, Monica Scanu, Carmelo Spada, Giancarlo Storto, Walter Tocci, Piero Bevilacqua, Sabina Sanna

Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus, Carteinregola, Associazione Bianchi Bandinelli, CILD (Centro d’Iniziativa per la Legalità Democratica) Cittadinanzattiva onlus, Cittadinanzattiva Sardegna onlus, Comitato per la Bellezza, Coordinamento Nazionale Mare Libero, Eddyburg, Emergenza cultura, FAI Sardegna, Forum Salviamo il paesaggio, Italia Nostra onlus, Movimento Stop al Consumo di Territorio, VAS (Verdi Ambiente Società), WWF Sardegna, 6000 Sardine Gallura

15 gennaio 2020

NOTE

(* )

fin dal 1976 (legge regionale Sardegna n. 10/1976) esiste il vincolo di inedificabilità nella fascia dei 150 metri dalla battigia marina, proprio per preservare le coste dalla trasformazione immobiliare;

dal 1993 il vincolo di inedificabilità difende la fascia dei 300 metri dalla battigia marina (legge regionale Sardegna n. 23/1993);

il piano paesaggistico regionale (P.P.R.) ha ampliato e specificato la disciplina della salvaguardia costiera, consolidando l’inedificabilità della fascia costiera ( art. 19 e 20 delle Norme di attuazione del PPR) e  in particolare dei 300 metri dalla battigia marina, come autorevolmente riconosciuto dalla giurisprudenza costituzionale e amministrativa;

* è ampiamente condivisa nell’opinione pubblica la necessità di norme di tutela forti e efficaci per la difesa delle coste dalla trasformazione immobiliare e, in particolare, dalla speculazione edilizia;

* l’efficacia della salvaguardia delle coste della Sardegna viene posta in pericolo da reiterati provvedimenti legislativi, dei governi di diverso orientamento,  che consentono incrementi delle volumetrie con l’alibi del sostegno alle famiglie (“piano casa”) e da recenti proposte di legge regionali che mirano a un vero e proprio svuotamento delle normative di difesa dei litorali, con particolare riferimento alla fascia costiera tutelata dal PPR.

(1) vedi Il nuovo “Piano casa” della Sardegna: l’allarme (e la petizione) del Gruppo di Intervento Giuridico – 6 gennaio 2020

> Vai alla Petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde del Gruppo di Intervento Giuridico

RASSEGNA STAMPA E INIZIATIVE COLLEGATE su  https://www.carteinregola.it/index.php/salviamo-la-sardegna-e-le-sue-coste/

Leggi anche l’articolo da Il_Fatto_Quotidiano_del 16-01-2020

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