Italia Nostra

Parco dell’Adamello: Italia Nostra chiede una nuova governance per tutelare un patrimonio unico

8 Novembre 2025
incontro parco adamello

Si è svolto oggi al Centro Congressi di Darfo Boario Terme il convegno “Parco dell’Adamello – Un territorio naturale da salvaguardare e tutelare”, promosso da Italia Nostra Lombardia, Legambiente Lombardia e dal Comitato per la Difesa del Parco dell’Adamello. Un incontro molto partecipato che ha riportato al centro del dibattito pubblico la necessità di riformare profondamente la gestione del Parco, oggi affidata alla Comunità Montana, giudicata non in grado di garantire un governo efficace e lungimirante di un’area così complessa e strategica.

Ripensare il modello governance

Dagli interventi è emersa la richiesta di ripensare il modello di governance, restituendo al Parco una visione ampia, condivisa e capace di valorizzarne la dimensione ambientale, culturale e territoriale.

Nel suo intervento, Massimiliano Greco, presidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra Lombardia, ha invitato a riflettere sul valore umano e culturale della tutela del territorio montano, sottolineando come la natura restituisca sempre più di quanto le si dia: “Ogni passeggiata nella natura ci restituisce molto più di ciò che cerchiamo,” ha ricordato, richiamando le parole di John Muir. “Non basta la burocrazia per custodire la montagna: serve ascoltare chi la vive e protegge ogni giorno.”

Serve una politica capace di sentire il territorio

“Serve una politica capace di sentire il territorio, non solo di amministrarlo. L’Homo Selvadego, figura simbolica delle nostre Alpi, ci ricorda che vivere nella natura significa essere liberi ma anche responsabili: un equilibrio che dovremmo ritrovare nella gestione del Parco.” Greco ha sottolineato che il Parco dell’Adamello non può essere trattato come un semplice ente locale, ma deve essere riconosciuto come un bene collettivo e come parte di un sistema alpino di valore europeo.

Da qui l’invito ad aprire un confronto istituzionale per definire un nuovo modello di governance basato su partecipazione, competenza e cooperazione tra territori.

Italia Nostra: rilanciare il confronto sul futuro del Parco

Italia Nostra Lombardia ha ribadito la necessità di superare l’attuale assetto gestionale e di costruire un modello di tutela integrato e condiviso, capace di garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’Adamello. 

Il progetto PEACE

In questo quadro, l’associazione richiama anche l’importanza di riprendere il dibattito europeo sulle grandi aree protette alpine, come già auspicato nel progetto PEACE – Parco Europeo delle Alpi Centrali, oggi più che mai attuale come visione di sistema e cooperazione transfrontaliera.

Il progetto PEACE (Parco Europeo delle Alpi Centrali) nasce dall’idea, maturata a partire dagli anni ’80 su impulso di Italia Nostra Lombardia ed in particolare di Dario Furlanetto – già direttore del Parco dell’Adamello e storico militante di Italia Nostra di dare forma a un grande sistema unitario di aree protette nel cuore delle Alpi Centrali, capace di collegare tra loro i principali parchi esistenti: 

  • Parco Nazionale Svizzero dell’Engadina, 
  • Parco Nazionale dello Stelvio, 
  • Parco Naturale Adamello-Brenta, 
  • Parco dell’Adamello lombardo.

Un sistema di oltre 2.500 km², che rappresenta uno dei più vasti e ricchi di biodiversità d’Europa, comprendendo ambienti che spaziano dai climi temperati del Garda ai ghiacciai alpini, e custodendo paesaggi, culture e habitat di valore eccezionale.

L’obiettivo del progetto

L’obiettivo del progetto è trasformare questa realtà già esistente in un’unica rete coordinata, riconosciuta a livello europeo, in grado di garantire una gestione più efficace, sostenibile e condivisa del patrimonio naturale e culturale alpino.

I vantaggi principali

  • Una governance europea e integrata Il progetto propone di utilizzare gli strumenti giuridici dell’Unione Europea, in particolare il GECT – Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Reg. CE n. 1082/2006). Questo meccanismo consentirebbe a enti di diversi Paesi e regioni (Italia, Svizzera, Austria) di cooperare formalmente nella gestione del Parco, superando i confini amministrativi e garantendo un coordinamento unitario delle politiche di tutela, ricerca e sviluppo sostenibile.
  • Maggiore tutela ambientale e biodiversità L’unificazione dei parchi e delle riserve già esistenti creerebbe una rete ecologica continua, in grado di proteggere la biodiversità e di assicurare la connettività ecologica tra ecosistemi, fondamentale per la sopravvivenza delle specie animali e vegetali in un contesto di cambiamenti climatici. Il progetto europeo ECONNECT, già sostenuto dall’UE, dimostra come questa visione di “continuum ecologico” sia essenziale per la conservazione delle Alpi.
  • Sviluppo sostenibile e cooperazione tra comunità alpine Il Parco Europeo promuoverebbe non solo la tutela, ma anche lo sviluppo culturale, turistico e socioeconomico delle comunità locali, favorendo un modello di economia montana sostenibile basato su ambiente, cultura e qualità del paesaggio.
  • Accesso a fondi e programmi europei La costituzione di un GECT e il riconoscimento come “Parco Europeo” aprirebbero l’accesso a finanziamenti europei destinati alla cooperazione territoriale, alla ricerca scientifica, alla tutela della biodiversità e al turismo sostenibile.
  • Riconoscimento internazionale e identità comune Il sistema delle Alpi Centrali diventerebbe un laboratorio internazionale di buone pratiche nella gestione delle aree protette, al pari delle esperienze già attive tra Mercantour e Alpi Marittime, Gran Paradiso e Vanoise, o Prealpi friulane e Triglav.
  • In tal modo, l’Adamello e le aree circostanti assumerebbero una nuova visibilità europea, rafforzando l’identità culturale e ambientale delle comunità alpine. Il progetto PEACE non propone un nuovo parco da costruire, ma il riconoscimento e la valorizzazione di un sistema già esistente, attraverso una gestione coordinata, europea e moderna. Significa unire ciò che la natura ha già unito, superando confini amministrativi e costruendo un modello di tutela e sviluppo condiviso per l’intero arco alpino centrale — un “Parco per l’Europa” nel cuore delle Alpi.

Ufficio Stampa Consiglio Regionale Lombardia Italia Nostra Aps