Italia Nostra

Data: 20 Giugno 2011

Le associazioni denunciano la gestione insostenibile di una parte del patrimonio forestale demaniale del crotonese.

Da alcuni anni è in atto in Calabria –  terra notoriamente soggetta a frequenti fenomeni di dissesto idro-geologico –  una deforestazione “autorizzata”, da parte dell’Ente Regione, con conseguente  distruzione di numerosi  ettari di boschi.  Nel territorio crotonese queste “autorizzazioni” di tagli boschivi sono particolarmente frequenti e non risparmiano persino aree protette e/o situate all’interno del Parco nazionale della Sila.

Nei giorni scorsi  il Comune di Petilia Policastro ha approvato tre delibere di urgenza che prevedono il taglio di alcuni lotti boschivi in una delle aree montane  più ricche di biodiversità  e più rilevanti dal punto di vista paesaggistico del Parco nazionale della Sila.

Purtroppo, la piaga della  continua, massiccia deforestazione delle montagne non riguarda  solo il territorio di Petilia Policastro ma anche di tanti altri paesi della Sila crotonese: a  Cotronei, in località  Serra di Paola e Serra di Cocciolo (appartenente al comune di Mesoraca), gli interventi di tagli boschivi, continuano da tempo e sono  tuttora  in  corso.

Preoccupa il fatto che alcune di queste Amministrazioni Comunali, con il bilancio in rosso, intendano risolvere i problemi finanziari con la svendita del patrimonio forestale demaniale.

Le associazioni ambientaliste  hanno denunciato e denunciano regolarmente tali misfatti ambientali che, puntualmente, si verificano nel territorio provinciale dovunque ci siano superfici forestali possibilmente demaniali ma non solo. Anche L’Anas fa la sua parte, con tagli “autorizzati” ai bordi delle strade, come a Trepidò ed in altre località turistiche della Sila.

In particolare, per quanto riguarda i  lotti boschivi di Petilia Policastro, le associazioni chiedono la sospensione immediata delle delibere approvate dal Comune; fanno notare che essi sono  situati in località Manche lungo la valle del Tacina, uno dei più importanti  corsi d’acqua dell’altopiano silano, fiume che, per l’alto grado di naturalità, insieme al suo affluente Soleo, è stato inserito nei siti del progetto Bioitaly, cioè tra le aree protette di interesse comunitario con codice SIC IT9320129.

Infatti, nel fiume Tacina, qualche chilometro più a monte, è stata rilevata la presenza della lontra, specie protetta e sempre più rara, e nei boschi sono certamente presenti il nibbio bruno, il biancone, lo sparviero e l’astore.

In uno dei tre lotti insiste un bosco di protezione, quindi una copertura arborea che, radicata com’è in terreni molto impervi, essendo le aree praticamente inaccessibili, diventa indispensabile per la tenuta dei soprassuoli. Se si intervenisse con dei tagli boschivi si potrebbero innescare rilevanti fenomeni di dissesto idrogeologico, con conseguenze gravissime per le aree di pianura situate a valle, com’è avvenuto il 26 settembre 2010 con la drammatica esondazione del Tacina  presso la foce, con danni rilevantissimi al territorio e pesanti disagi alla popolazione.

Le associazioni ritengono che, per la ricchezza del patrimonio forestale e della biodiversità, ben altra sorte meritano queste aree montane demaniali, beni pubblici da amministrare con trasparenza e lungimiranza, a vantaggio della collettività che ne è proprietaria.

La gestione sostenibile dei beni comuni, è notoriamente remunerativa in termini di benessere socio economico culturale, grazie anche all’incremento di un turismo non solo stagionale ma permanente, con effetti benèfici ed a lungo termine.

Nel 2011 proclamato Anno Internazionale delle Foreste dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite le scriventi associazioni, ritenendo ormai intollerabile continuare ad assistere impotenti a veri e propri scempi ai danni del nostro ingente e prezioso patrimonio forestale, chiedono una urgente ed improcrastinabile inversione di rotta che ponga la dovuta attenzione alla tutela del territorio e delle risorse naturali, anche in considerazione delle responsabilità derivanti dalle competenze dell’Ente regionale.

Contrariamente sarà doveroso da parte nostra verificare eventuali inadempienze o negligenze che dovessero configurare possibili casi di illegittimità.

Crotone, 17 giugno 2011

Le Associazioni

ALTURA (Stefano Allavena)

ARCI COMITATO CROTONE (Filippo Sestito)

CNP     (Oreste Rutigliano)

ENPA CROTONE  (Giuseppina Corrado)

GRUPPO ARCHEOLOGICO CROTONIATE (Vincenzo Fabiani)

ITALIA NOSTRA CROTONE (Teresa Liguori)

LEGAMBIENTE PETILIA POLICASTRO (Luigi Concio)

LEGAMBIENTE CROTONE (Antonio Tata)

LIPU    (Maria Acri)

MAN     (Deborah Ricciardi)

WWF CALABRIA ( Beatrice Barillaro)

CEA DEL MARCHESATO (Umberto Ferrari)

Coordinatrice delle Associazioni Teresa Liguori

Comunicato stampa

Crotoneinforma del 17.06.2011

Denuncia taglio di alberi bosco di sant’Anna

Memoria per il Tribunale di Crotone, taglio boschi


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