Italia Nostra

Data: 26 Aprile 2024

Grande fermento a Carrara e non solo, dopo la trasmissione di Report “Il marmo della Duchessa”.

cavatori marmo carrara, foto da wikipedia

“Report” ha riportato alla luce tanti problemi legati al marmo che i nostri concittadini già conoscono e subiscono. Carrara improvvisamente si è risvegliata, tutti giustamente uniti contro le infelici frasi pronunciate da Franchi.

Ma viene il dubbio che questo accanimento (comprensibile) contro un singolo personaggio faccia spostare l’attenzione dal vero problema che sono le nostre montagne.

“MONTAGNE MARTIRI” (Pegollo) che giorno dopo giorno vengono divorate con una velocità e una ferocia inaudita.

Se l’estrazione del marmo proseguirà con questo ritmo, i nostri nipoti non potranno più godere dei nostri bei monti e non sgorgherà più acqua potabile dai nostri rubinetti (come ci ha spiegato Elia Pegollo in una conferenza nella sede di Italianostra).

Per la salvaguardia del mare e dei pesci sono stati presi provvedimenti. Ci sono periodi dell’anno in cui è vietata la pesca per il ripopolamento della fauna ittica. Per l’escavazione del marmo non c’è tregua. Eppure, sappiamo tutti che il marmo non ricresce. E con il marmo finiranno i nostri monti. Ma tornando dal mare ai monti mi è balenata questa idea da proporre ai nostri amministratori: che in periodi calendarizzati, un mese all’anno, una settimana a trimestre, all’estrazione del marmo si accompagnino attività del personale di cava per ripristino dell’ambiente, recupero della marmetola, ripristino e pulizia dei corsi d’acqua, scelta dei marmi antichi per il museo del marmo, ripristino dei sentieri. Gli operai delle cave potrebbero fare questo lavoro, pagati dagli industriali che non andrebbero in rovina visto l’ammontare del loro guadagno.

Non si può pretendere che i nostri imprenditori, o “prenditori” di marmo, si convertano all’ecologia. Sarebbe come chiedere al lupo di diventare vegetariano. Anche se ci sono sicuramente imprenditori diversi da Franchi, persone con altra etica e che hanno nella montagna le proprie radici. Non ci possiamo certo aspettare dagli industriali delle leggi in favore della natura. Dovrebbe venire dallo stato, dalla regione, dal comune, una legge giusta in favore delle nostre montagne. Ci sono già nella nostra costituzione due articoli in nostro favore: Art. 9 e art. 41 che sono a favore della salvaguardia del paesaggio.

In conclusione, noi nutriamo ancora delle speranze per salvare il salvabile:

  1. che funzioni un vero Parco delle Apuane, che con le sue leggi e i suoi divieti sappia armonizzare le esigenze di tutti.
  2. che l’UNESCO dichiari le nostre montagne (anche se antropizzate) Patrimonio dell’umanità.
  3. che il nostro marmo non venga in gran parte sbriciolato per l’industria, oppure venduto in blocchi perché venga lavorato all’estero.
  4. Visto che il marmo di Carrara è riconosciuto come bene della collettività di Carrara, la sua estrazione deve essere funzionale alla quantità trasformabile sul territorio in modo da garantire che la ricaduta economica sia distribuita equamente a vantaggio della collettività.

Come Italianostra siamo pronti a collaborare con tutte le associazioni che abbiano le stesse finalità.

“Carrara arce del Marmo” (scrive D’Annunzio) che, con le statue provenienti dal grembo dei suoi monti ha portato l’arte in tutto il mondo, deve essere fiera del suo oro bianco, croce e delizia. Il marmo è prezioso come le sue montagne. È nostro dovere tutelare il marmo e l’ambiente in favore di tutti e non di pochi privilegiati.

Per la foto: Di This illustration was made by louis-garden.Please credit this : louis-gardenAn email to Louis-garden or a message here would be appreciated too.More pictures (not free) at My Photos Site – Mes photos de la Toscane, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7855162

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