Dopo anni di abbandono, inspiegabilmente tollerati dalle Autorità competenti, si annuncia sulla stampa la ripresa dei lavori per il completamento dello stabilimento balneare con bar–ristorante, conosciuto come “da Guerino” e precedentemente come “il Gabbiano”. Per lungo tempo un edificio prestigioso ha esibito il suo degrado sulla Riviera nord di Pescara al fianco del nuovo Largo Mediterraneo, sullo sbocco a mare dell’asse di Corso Umberto I.
C’è da esprimere soddisfazione per la chiusura di questa vera e propria ferita sul lungomare cittadino che ci aveva indotto financo a richiedere la revoca della concessione balneare per la perdurante inerzia; essa è tardiva ma benvenuta. Auspichiamo che il gruppo di investitori che se ne è fatto carico voglia restituire all’edificio una veste architettonica qualificata e adeguata al luogo, non immemore dell’elegante configurazione che ebbe negli anni del suo successo. A tal fine esprimiamo un suggerimento e un auspicio che abbiamo raccolto tra i nostri associati e simpatizzanti: sulla terrazza del fabbricato, dallo slanciato profilo, potrebbe tornare a volare il gabbiano che costituì la prima insegna del locale.
Negli anni sessanta, infatti, sopra l’edificio fu realizzata una caratteristica insegna al neon, montata su un alto pennone, che, utilizzando l’accensione in sequenza di piccole sagome di gabbiano, con progressiva apertura alare, simulava il volo secondo un’elegante traiettoria a spirale. Nella sera quell’insegna elegante caratterizzava l’intero tratto del litorale. Riproporla oggi, avrebbe il senso di un omaggio a quegli anni ed alla capacità di Pescara di progettarsi; una citazione appropriata per accompagnare l’auspicata ripartenza. Un piccolo segno di cura per lo spazio pubblico di cui la città contemporanea avverte il bisogno.