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Cemento e nucleare peggiorano la crisi
“Non ci opponevamo al nucleare in quanto tale. Chiedevamo chiarimenti sul timore di incidenti , sulle scorie che restano pericolose per decine di migliaia di anni, sui costi enormi e i dubbi benefici. “L’unica cosa certa – mi disse Giuliano Amato – è che le centrali nucleari arricchiscono chi le costruisce”. Altri interrogativi che elenco alla rinfusa: che succederebbe in caso di guerra, di terremoto, di terrorismo?
Oggi aggiungo un altro dubbio ai tanti di allora, che mi sembrano tutt’ora validi: in piena crisi economica, con il rischio di uno sfascio generale, ha senso profondere somme enormi – decine di miliardi di euro – per cose che, forse, daranno frutto solo tra dieci o quindici anni?
Il debito pubblico italiano è – in rapporto al reddito nazionale – tra i più alti del mondo. La “gran tempesta” che flagella la nave Italia provoca oggi immenso sgomento e immense sofferenze. I pochi mezzi che ci sono vanno spesi, appunto, oggi per ottenere risultati immediati. Bisogna rinunciare cioè ai grandi, tanti, faraonici impegni a scadenza lontanissima: come il Ponte sullo Stretto, la TAV, il nucleare, le autostrade. Mega progetti – è lecito sospettare – destinati a produrre mega tangenti. Già, le mega tangenti! L’Italia non è soltanto indebitata fino al collo, ma è governata da un sistema politico e amministrativo tra i più corrotti del mondo. Il nucleare, Chernobyl insegna, può compromettere la sicurezza di un Continente intero, di centinaia di milioni di persone, dell’intero ecosistema. Quindi è necessario che le centrali siano costruite e gestite impeccabilmente. E’ un compito di solennità e gravità quasi super umana. Li affidereste a questa Italia dei concorsi e degli appalti truccati, dei rifiuti tossici sparsi un po’ ovunque, della più scatenata, tra un condono e l’altro, speculazione edilizia? A questa Italia che, per una ragnatela di complicità e di debolezze, ha consentito che un terzo del suo territorio sia controllato da mafia, camorra e ‘ndrangheta?” (dall’editoriale “Nucleare, debiti e corruzione” di Nicola Caracciolo)
ATTENZIONE!
E’ possibile scaricare l’intero numero in pdf del Bollettino n. 442
Leggi alcuni articoli:
Della casa, delle regole, del bisogno (di Roberto Mannocci)
Deregolamentazione, autoregolazione, sregolatezza (di Giorgio Ruffolo)
Minacciosa prospettiva di disordine urbano (di Giovanni Losavio)