Italia Nostra

Data: 9 Settembre 2011

Piano Casa Regione Lazio, Italia Nostra Roma scrive al Sindaco

Italia Nostra  chiede al Sindaco Alemanno e al Consiglio comunale di esercitare il diritto di tutelare la città storica e le aree protette regionali dagli interventi di ampliamenti selvaggi permessi dalla nuova legge regionale nota come “Piano Casa”. Si deve far votare con urgenza una delibera in Consiglio entro il 15 settembre (o comunque subito dopo) altrimenti con una semplice DIA gli ambiti più pregiati della città potranno essere compromessi senza possibilità di controllo. La nuova legge sul Piano Casa votata in Consiglio regionale il 13 agosto col numero 10 dava la possibilità ai Comuni all’art.2 di potere individuare entro il 31 gennaio 2012 gli ambiti (o immobili) tutelati dal proprio strumento urbanistico per limitare o escludere gli interventi di ampliamento, di ristrutturazione e di sostituzione edilizia previsti dalla nuova legge. Per dare tempo ai Comuni di decidere, la legge prescriveva che “le DIA e le domande per il rilascio del permesso a costruire sono presentate dopo il 31 gennaio 2012 ed entro il 31 gennaio 2015”

Ma sorpresa!

Subito dopo aver votato la legge n.10, nello stesso giorno del 13 agosto (a Roma e nel Lazio gli atti urbanistici peggiori escono sempre in agosto) viene votata un’altra legge la numero 12 collegata non al Piano Casa, ma all’Assestamento di bilancio ed infatti il suo titolo è: “Disposizioni collegate alla legge di assestamento del bilancio”.

Nascosta nel comma n. 167 dell’Art.1 è stata votatra la possibilità di presentare le DIA per gli ampliamenti degli edifici dal 15 settembre 2011 sempre col diritto fino al 31 gennaio 2012 – Altro che dare il tempo ai Comuni di esrcitare un loro diritto! Ma il Sindaco e il Consiglio comunale possono ancora decidere con un urgente Consiglio straordinario di potere tutelare il loro piano regolatore che, anche se contestato dalle associazioni, è sempre meglio di questo nuovo Piano casa.

Ma vorranno il Sindaco, i consiglieri di maggioranza ed opposizione salvare gli ambiti pregiati di Roma?

Italia Nostra lo spera.

La sezione di Roma

Leggi la lettera al Sindaco Alemanno

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Il Ministro Galan: il Piano casa della Regione Lazio è incostituzionale

Fin dalla prima emanazione a livello nazionale e poi via via nelle sue declinazioni regionali, Italia Nostra ha contrastato il Piano casa, tentativo mal riuscito di stimolare uno sviluppo appiattito su modelli arcaici, quelli dell’economia del mattone, dissipatrice di risorse e patrimonio culturale, dal paesaggio ai centri storici.

Fra le versioni regionali del Piano casa, quella elaborata dalla Regione Lazio è forse la peggiore: la pulsione alla deregulation si esprime in termini così violenti da travalicare verso una vera e propria sovversione delle regole non solo urbanistiche, ma pure di correttezza istituzionale laddove, ad esempio, scavalca e svilisce le prerogative degli organi preposti alla tutela.

Aumenti di cubature, cambi di destinazione d’uso, ma soprattutto  aree ed edifici tutelati da vincoli paesaggistici che perdono la loro inviolabilità: moltissimi sono gli elementi che rendono tale provvedimento una vera e propria minaccia per il territorio.

Benissimo ha fatto quindi il Ministro Galan a criticarne l’impianto e a sottolinearne la non costituzionalità in nome della salvaguardia del paesaggio.

Altrettanto condivisibili sono le critiche all’incredibile massacro delle coste laziali che la costruzione di decine di porti turistici – l’ultima frontiera della cementificazione, non solo nel Lazio – porterà a compimento. Coste per le quali  Italia Nostra aveva già denunciato l’altissimo livello di rischio degrado nel dossier presentato nell’ambito della Campagna Nazionale sui Paesaggi Sensibili dello scorso anno.

Nel ribadire che ogni tentativo di condono edilizio, a qualsiasi livello – nazionale e regionale – è indegno di un paese moderno  e va respinto come segno di inciviltà,  Italia Nostra si augura che il Ministro Galan prosegua nella sua battaglia per la tutela del paesaggio e delle coste, denunciando le incongruenze e le molteplici criticità presenti in pressochè tutti i piani casa regionali e soprattutto rilanciando, anche dal punto di vista culturale, la copianificazione paesaggistica, strumento principe di una corretta collaborazione fra Stato e Regioni.

3 agosto 2011

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