Italia Nostra

Data: 13 Agosto 2020

Il passato, il presente e il futuro di Palazzo Moncada

Con riferimento all’articolo pubblicato su La Sicilia lo scorso 10 agosto, relativo al progetto esecutivo (dell’Ufficio tecnico del Comune di Caltanissetta) per il risanamento conservativo e il restauro di Palazzo Moncada, e alla successiva puntualizzazione di Italia Nostra, alla luce di ulteriori informazioni, si precisa quanto segue. Il nuovo progetto per Palazzo Moncada è sostanzialmente un “aggiornamento” del progetto originario, a suo tempo elaborato da un gruppo di professionisti nisseni, esterni all’Amministrazione comunale: l’arch. Fiandaca, l’arch. Carnicelli, l’arch. Bartolozzi l’arch. La Paglia. Insomma: tutti architetti. E comunque, nel gruppo di progetto fu inserito anche, come consulente per le opere scultoree che connotano Palazzo Moncada, il prof. Giacomo Baragli. Il recente progetto di restauro e rifunzionalizzazione, inoltre, offre indicazioni in ordine alla gestione-fruizione di Palazzo Moncada, al potenziamento delle attività culturali, alla ridefinizione degli spazi e degli allestimenti espositivi, così come richiesto dal bando. E’ chiaro che il progetto ri-elaborato dall’ing. Garito con la collaborazione del geom. Buffone (responsabile unico del procedimento l’ing. Tomasella) è stato analizzato e ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza dei Beni Culturali di Caltanissetta che, come previsto dalla legge, si occuperà anche dell’alta sorveglianza dei lavori di restauro.
Ma, ciò detto, riteniamo necessarie alcune considerazione. Noi conosciamo bene il difficile contesto nel quale tecnici, funzionari, sindaco e assessori comunali sono costretti ad operare, ad agire. Cionondimeno, riteniamo inaccettabile che per l’edificio storico e monumentale più importante della città si operi in modo così semplicistico, se non superficiale. E’ chiaro, ad esempio che, per quanto riguarda la gestione-fruizione di Palazzo Moncada, il potenziamento delle attività culturali, la ridefinizione degli spazi e degli allestimenti espositivi, sarebbero state necessarie altre figure professionali, altre competenze. E magari, oggi, sarebbe auspicabile un ragionamento complessivo, organico e interdisciplinare sul Palazzo che fu dei Moncada, compresi gli spazi adiacenti esterni. Importantissimo è lo spazio (la piazza) che si è venuto a determinare a seguito della demolizione di un edificio storico in via Largo Barile. Spazio che ha grandissime potenzialità, ma che viene lasciato in uno stato di surreale, stucchevole abbandono. Così come grandissime potenzialità aveva lo spazio lungo la Salita Matteotti. Ma sappiamo bene come sia andata a finire. Per non parlare della gestione, della direzione del Palazzo come museo, come spazio espositivo:  anche in questo caso registriamo un approccio assolutamente improprio e improvvisato. Insomma: la retorica sulle potenzialità turistiche della città non serve. Serve la buona politica, la buona amministrazione. Servono conoscenze, competenze, responsabilità. Nuove idee.

Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia

Comunicato stampa dell’11.08.2020

Siamo venuti a conoscenza del fatto che il progetto esecutivo del Comune di Caltanissetta per il risanamento conservativo e il restauro di Palazzo Moncada è pronto. L’intervento sarà realizzato con un finanziamento di 510.000 (cinquecentomila) euro, ed è stato concesso dall’Assessorato regionale delle politiche sociali e del lavoro con fondi europei Fers Sicilia 2014-2020. In più, abbiamo saputo che il nuovo, ultimo progetto per il Palazzo che fu dei principi Moncada, il monumento civile più importante della città, è stato affidato a due ingegneri e un geometra dell’Ufficio tecnico comunale. Ottimi professionisti, senza dubbio. Non è questo il punto.
Insomma: al di là delle legittimità dell’operazione, al di là delle normative vigenti e delle recenti sentenze in ordine alle competenze professionali di architetti, ingegneri e quant’altro, ci preme sottolineare, quantomeno in ossequio alle nostre convinzioni culturali, che per un intervento di restauro su un edificio di tale rilevanza storica e monumentale, sarebbe stato necessario un gruppo di progetto interdisciplinare che avesse previsto anche la presenza di un architetto e persino di uno storico e di uno scultore. (L.J.)

 

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