Dopo giorni e giorni di lavoro a terra e in aria ancora non sono stati spenti tutti i focolai ma è d’obbligo cominciare a fare alcune considerazioni. E’ stata un’estate drammatica, la peggiore dopo quella del 2007. Gli incendi hanno interessato finora 3500 ettari di superficie boscata e 2500 di superficie non boscata (dati non definitivi forniti dalla Regione) e se alle superfici boscate percorse dal fuoco quest’anno aggiungiamo gli incendi dal 2007 al 2016, in dieci anni sono andati in fumo più di 15.000 ettari di territorio, cioè il 3,5% dei boschi della regione Verde d’Europa. Un disastro. Quest’anno 1/3 delle superfici incendiate era in aree protette, in zone di particolare pregio ambientale, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sul Morrone, nel Parco Nazionale della Majella, e nel Parco Regionale del Sirente-Velino. I danni sono enormi, a quelli alla vegetazione e paesaggistici vanno aggiunti quelli ambientali (la morte di migliaia di animali e milioni d’insetti) con la distruzione della formidabile biodiversità in aree delicatissime. Tutti i danni non sono ancora valutabili e ci vorranno decine e decine di anni e di lavoro della natura per tornare allo stato pre incendi. Alla Magistratura toccherà ora il compito di verificare se ci sono delle fattispecie riconducibili al disastro ambientale (art. 452 quater C.P.) doloso, per i piromani e i loro eventuali mandanti, e colposo per le inadempienze e inefficienze degli Enti preposti, prima fra tutte la Regione ma anche gli Enti Parco. A noi il dovere di considerazioni legate alla gestione degli eventi calamitosi.
La regione Abruzzo ha un patrimonio forestale stimato di 438.590 ettari pari al 40,6 % della superficie (http://www3.istat.it/istat/eventi/2007/forestali/inventario_foreste_serbatoi_carbonio.pdf), in percentuale più del Piemonte e della Toscana. Di questo patrimonio circa l’80% è di proprietà collettiva (Comuni, Amministrazioni Separate degli Usi civici). La materia forestale è di competenza regionale ed è normata dalla L.R. n. 3/2014 che dedica tutto il capo III alla difesa dei boschi dagli incendi…continua a leggere