La Riserva regionale dei “Calanchi di Atri”, istituita nel 1995 come area protetta, conserva una delle forre più affascinanti del paesaggio italiano, “i calanchi”, particolari strutture geomorfologiche prodotte dal ruscellamento dell’acqua su i suoli argillosi.
A poche centinai di metri dal centro storico di Atri, custodisce, in un sito archeologico, una necropoli e un’ara pagana detta “pietra di San Paolo”. Purtroppo gli incendi e il bracconaggio mettono a rischio sia la flora che la fauna del luogo, nonostante le leggi che tutelano i suoi 390 ettari.
La Riserva è stata istituita lì dove la Comunità Europea, qualche anno prima aveva già identificato un Sito di Interesse Comunitario (SIC). Il perimetro della Riserva non comprende tutta l’are del SIC, ed è per questo che si chiede il sua ampliamento a tutta l’area compresa nella tutela del sito comunitario. Inoltre si chiede l’inserimento dei “Calanchi di Atri” nell’elenco della Rete Europea dei Geoparchi, un network nato nel 2000 che ha tra i suoi obiettivi la conservazione della “geodiversità”.