Italia Nostra

Data: 21 Giugno 2012

Sentenza su Porto Tolle: ci sono ancora margini per opporsi allo scempio

Il Consiglio di Stato con una sentenza spiana la strada verso la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, in Pieno parco del Delta del Po. Tuttavia per Italia Nostra i giochi non sono ancora conclusi, e ci sono ancora speranze per scongiurare la brutta figura che l’Enel e l’Italia tutta farebbe nell’inaugurare una mega centrale a carbone nel 2012, in piena area protetta e in spregio alle preoccupazioni sul cambiamento climatico – riconfermate nel vertice della terra in corso a Rio de Janeiro – di cui il carbone è il primo velenoso responsabile.

Ad avviso dell’Associazione Italia Nostra che fin dal primo giorno si è spesa nella battaglia di opinione e legale contro la centrale, non tutto è perduto. Sotto il profilo legale, il pronunciamento del Consiglio di Stato, infatti, non ha preso posizione sulla compatibilità delle nuove leggi appositamente modificate dalla regione Veneto e dal Governo Berlusconi per rendere possibile l'”impossibile” centrale. Sarà dunque probabilmente l’Europa che richiamerà l’Italia ai suoi doveri di rispetto delle norme, della salute e della protezione ambientale, superate dall’azione di lobbying condotta dall’ENEL nei confronti di regione e governo, brandendo impropriamente e cinicamente anche la minaccia della perdita di posti di lavoro, che si potrebbero benissimo salvaguardare con una transizione a una centrale pulita. I 2,5 miliardi di euro necessari alla conversione della centrale da olio combustibile a carbone potrebbero generare da 10 a 17 volte più occupazione se spesi in rinnovabili o risparmio energetico.

Il parere del consiglio di Stato rimette in gioco la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ma non è affatto detto che i rappresentanti dell’ENEL riescano a dimostrare l’indimostrabile, e cioè che una centrale a carbone abbia ancora un senso nel XXI secolo. Italia Nostra – che ha provveduto a mandare una comunicazione allarmata sulla centrale Enel di Porto Tolle anche alla presidenza ONU del summit della Terra di Rio (dove l’azienda elettrica è impegnata nell’azione di “greenwashing” a tutto campo) – vigilerà sulla correttezza e l’imparzialità delle procedure di VIA per far prevalere il buon senso e una prospettiva davvero sostenibile sia rispetto alle emissioni inquinanti e climalteranti, sia rispetto al Parco del Delta.

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