Indirizzo/Località: Piazza Di Negro 5
Tipologia generale: villa storica
Tipologia specifica: palazzo padronale con giardino
Configurazione strutturale: Palazzo con giardino, costruito per Ambrogio Di Negro, Doge di Genova. Interventi neoclassici di A. Tagliafichi, facciata 1787, all’epoca della proprietà Durazzo.
Epoca di costruzione: sec. XVI (1585-87)
Comprende: palazzo e giardino storico
Uso attuale:La diversa destinazione d’uso tra il palazzo (scuola, poi enti diversi) e il giardino (giardino pubblico, oggetto di un recente intervento di ristrutturazione)
Uso storico: dimora
Condizione giuridica: bene pubblico (proprietà comunale dal 1960 c.)
Segnalazione: del settembre 2016 – segnalazione della Sezione di Genova di Italia Nostra – italianostra.genova@libero.it; genova@italianostra.org
Motivazione della scelta: Complesso di straordinaria qualità artistico-ambientale.
Il giardino del ‘500 sfruttava le difficoltà dell’ambiente naturale, ne coglieva le suggestioni esaltando le splendide vedute panoramiche. Articolato in un sistema assiale, che dal mare saliva la collina con complessi giochi di rampe e di scale, diversi assi prospettici, ricchezza di statue e di elementi architettonici e decorativi d’arredo. Una catena d’acqua si concludeva nella cinquecentesca Grotta-Ninfeo, sotterranea, adorna di stucchi e di mosaici polimaterici, che, collocata al piano del palazzo, in asse col salone centrale e il terrazzo affacciato sul mare, costituisce il particolare più prezioso ancora conservato (anche se usato come magazzino!). Invece il giardino formale cinquecentesco aperto come parco pubblico, ha subito la vandalica distruzione degli elementi d’arredo lapideo.
La costruzione della ferrovia e lo sviluppo portuale hanno impedito l’ originario affaccio sul mare.
La diversa destinazione d’uso tra il palazzo (scuola, poi enti diversi) e il giardino (giardino pubblico, oggetto di un recente intervento di ristrutturazione) ha interrotto percorsi e distrutta l’unità compositiva dell’ opera.
Indispensabile però rimane la ricostituzione dell’unità palazzo-giardino, coi suoi percorsi e i suoi assi visivi. Possibile un cauto uso turistico e l’apertura al pubblico, ma solo con visite guidate, del palazzo e del giardino cinquecentesco.
Unica conservata, tra le ville della zona di Fassolo, che dal livello originale sul mare arrivavano col giardino al culmine della collina (anche la vicina, famosa villa di Andrea Doria, ha perso completamente il giardino a monte, e ha ricuperato la grotta-ninfeo di Galeazzo Alessi, ma distante e nascosta da sovrastanti edifici d’abitazione) rischia la distruzione per l’utilizzo improprio.