Italia Nostra non ci sta e presenta un esposto in Procura sulla vicenda dei lampioni “segati” per “valutare la rilevanza penale dell’episodio”. Lo comunica il presidente, Antonio Giannoni. “C’è una misura in tutte le cose – scrive – e la sorte toccata ad alcuni degli ultracentenari lampioni di ghisa sulla cortina delle Mura sovrastante lo spalto dove si svolgerà il grande concerto sembra costituire un eccesso. Sono stati segati, con l’avallo di Opera delle Mura e Soprintendenza, per fare posto alle strutture necessarie all’evento. Questo anno 2017, per chi ha a cuore la sorte del centro storico, passerà alla storia come l’anno della sua consacrazione a parco dei divertimenti. E’ l’unica funzione che, negli anni, chi ha governato e governa il Comune è stato in grado di concepire, e la prossima nuova convenzione quinquennale con il padrone del festival vi porrà il suggello, così ostinatamente perseverando nella convinzione che siano il turismo e gli eventi di massa – e non già una residenza operosa- a far vivere la città”.
Secondo Italia Nostra una simile funzione non è in linea con la storia della città ed il suo prestigio culturale ed artistico. “Ognuno dovrebbe essere in grado di comprendere – spiega Giannoni – la giostra dei cantieri e degli spettacoli ha avuto inizio alla fine di maggio, si è protratta fino ad oggi praticamente senza soluzione ed è destinata a protrarsi ancora almeno fino alla fine di novembre quando saranno tolti i baracconi per la festa dei Comics. Le moltitudini che i festosi eventi richiamano e gli apparati di quegli stessi eventi degradano il centro storico che non può essere piegato a qualsivoglia utilizzo perché, al pari delle Mura, per concezione architettonica in primo luogo, non può essere considerato un comune spazio performativo”.
