E’ iniziato il conto alla rovescia per salvare i pini di Roma dalla cocciniglia tartaruga e Italia Nostra invoca un’immediata campagna ad ampio raggio che faccia ricorso all’unica cura ritenuta valida dal punto di vista scientifico: l’endoterapia con abamectina.
“Non è il momento di perdere tempo affidandosi alle promesse o a rimedi improvvisati – sottolinea l’associazione in una nota diffusa a mezzo stampa – siamo già in ritardo e rischiamo che quest’estate sia peggiore anche rispetto a quella dell’anno passato. Già in alcune vie della capitale troneggiano pini con chiome annerite dall’azione del micidiale parassita. Cosa si aspetta? Che muoiano tutti? Rispetto allo scorso anno la cocciniglia tartaruga si è diffusa in tante altre zone della città. La pineta di Castelfusano ad esempio, lo scorso anno era intatta e quest’anno già manifesta gli effetti dell’epidemia. Per questo motivo chiediamo alle Istituzioni che sia applicato immediatamente l’unico proto-collo di cura scientificamente efficace, quello con l’abamectina”
La sostanza è già stata autorizzata dal Ministero della Salute per l’impiego contro il parassita e, se applicata con infiltrazioni praticate nella corteccia dei pini, gli impatti con l’ambiente diventano minimi. Associandovi la somministrazione di integratori energetici si possono rendere più forti le piante, potenziandone le difese immunitarie.
“Come per qualunque altra patologia, la cura deve essere puntuale e favorire anche la capacità di recupero dell’organismo – conclude l’associazione – Per tutte queste ragioni, Italia Nostra chiede alle istituzioni preposte di voler applicare con decorrenza immediata il protocollo suindicato e si augura che, nelle more della sperimentazione di altre metodologie biologiche che potranno essere successivamente applicate qualora ritenute scientificamente valide, si possa fermare l’epidemia. Il rischio che stiamo correndo è enorme e la cocciniglia tartaruga sta agendo in modo inesorabile!”
ITALIA NOSTRA
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