“Città del Vino è da sempre sensibile al tema delle energie alternative. Noi siamo a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili, però in luoghi idonei e non in luoghi che possono deturpare il paesaggio oppure utilizzare terreni che hanno una destinazione per coltivazioni di pregio come la viticoltura e l’olivicoltura, o mettere a repentaglio il delicato equilibrio di vigneti storici”.
A sottolinearlo è il presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino Angelo Radica sul Manifesto di adesione agli Stati generali delle aree interne contro eolico e fotovoltaico “selvaggio” a terra.
“Accogliamo con favore questo appello di Italia Nostra, lo sosteniamo; saremo presenti agli Stati Generali con una nostra delegazione e diciamo con forza che deve essere fatto un piano regionale che individua le aree idonee che non danneggiano l’agricoltura e la viticoltura. Serve un monitoraggio da parte delle Regioni e con la partecipazione dei Comuni: siamo sensibili a questo tema, già a Vinitaly 2023 avevamo organizzato un focus specifico per affrontare questa problematica. Perché l’Italia – aggiunge Radica – deve essere autonoma dal punto di vista della produzione di energia da fonti rinnovabili, ma con il rispetto e la valorizzazione del paesaggio”.
Gli Stati Generali contro l’eolico e il fotovoltaico a terra sono convocati dalla Coalizione Art. 9 per mercoledì 22 a maggio, alle 10.30, nella Sala Risorgimento dell’Hotel Massimo d’Azeglio di Roma, accanto alla Stazione Termini, in Via Cavour 18.
Negli ultimi 25 anni – sottolinea Italia Nostra -, l’Italia ha installato, principalmente nelle regioni del Mezzogiorno, torri eoliche e pannelli fotovoltaici su terreni agricoli per una potenza di circa 44.500 MW (marzo 2024: 32 GW di fv e 12,5 GW di eolico). Interi comprensori sono stati sfigurati. Nella sola provincia di Foggia ci sono più di 1600 torri eoliche alte come grattacieli e distese solari a colpi di centinaia di ettari a sostituire le produzioni agricole. Altre aree del sud e del centro stanno assumendo gli stessi connotati. Ma non è che l’inizio. Tutta Italia sarà “foggianizzata”: già al 2030, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede di elevare la potenza installata ad oltre 100.000 MW secondo gli obiettivi europei. Impianti da rinnovare ogni 20 anni.