Italia Nostra

13 Gennaio 2014

Perugia: osservazioni sul nuovo piano per le energie rinnovabili

La Regione approva un nuovo piano per le energie rinnovabili, ma chi paga i danni di quello precedente? Brega pone il problema ma la Marini non risponde

La Giunta regionale ha approvato il documento preliminare della Strategia energetico ambientale 2014-2020. Con quello precedente, senza una preventiva valutazione ambientale strategica (VAS) e senza la valutazione di impatto ambientale (VIA) dei singoli impianti, il paesaggio dell’Umbria è stato stravolto da distese di pannelli fotovoltaici che dal Monte Tezio sono arrivate a coprire le preziose zone di pianura sottratte al loro più assennato uso agricolo.

Per l’opposizione di Italia Nostra e di decine di comitati locali e di sindaci sono state bloccate altre distese di fotovoltaico, le pale eoliche a Colfiorito e quelle sul monte Peglia che avrebbero fatto da sfondo al duomo di Orvieto, e anche molte delle centrali a biomasse i cui progetti sono spuntati come funghi nonostante i rischi e le conseguenze negative per l’ambiente e per la salute. Diverse sono invece le centrali a biomasse costruite nonostante le forti proteste dei comitati. L’Umbria, invece di puntare sul fotovoltaico da sistemare sui tetti dei tanti capannoni industriali e nelle zone già degradate o su piccole centrali a biomasse aziendali, ha invece vissuto una specie di far west delle energie rinnovabili, il cui sviluppo è stato determinato più dagli incentivi statali che dalla sensibilità per l’ambiente. Non si è puntato ad una vera riconversione ecologica dell’economia, ma si è riproposta la solita storia per la quale prima viene l’economia e gli affari poi l’ecologia. Non a caso la notevole crescita degli impianti per l’energia rinnovabile, per la quale l’Umbria ha già superato nel 2013 la quota che avrebbe dovuto raggiungere nel 2020, è avvenuta in violazione del diritto europeo che impone la VAS e la VIA proprio per valutare preventivamente le conseguenze sull’ambiente di tali impianti.

L’11 novembre scorso il Presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, ha inviato alla Presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, una nota della Seconda commissione consiliare con la quale il rappresentante del “Parlamento” regionale ha ufficialmente chiesto alla Giunta regionale di intervenire per rimediare alla violazione del diritto europeo. Nulla è stato fatto e le energie rinnovabili continuano ad essere disseminate in Umbria senza una valutazione ambientale, nonostante la Commissione europea e la Corte costituzionale ne abbiano ribadito l’obbligo.

Oggi si apprende dalla stampa che la Giunta regionale ha approvato un documento preliminare per la nuova Strategia, il quale, forse per rimediare alle violazioni del passato, verrà ora sottoposto alla procedura di VAS. Ma per gli impianti già realizzati in modo illegittimo, senza VAS e senza VIA, chi pagherà i danni alle imprese, ai comitati e ai cittadini?

Urbano Barelli

Presidente di Italia Nostra di Perugia

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