Le associazioni Italia Nostra sezione di Verona e W.W.F. di Verona, denunciano il progetto di costruire un impianto a fune per collegare Castelletto a Prada e di un porto turistico-sportivo in località Acquafresca. Il sistema operativo utilizzato è ancora una volta il fallimentare, per le casse pubbliche, project financing che, proprio nella nostra regione, il Veneto, in esperienze di un recente passato, ha già creato parecchi problemi. Nel caso specifico, l’importo è stimato in circa 60 milioni di euro, con una cospicua penale a carico del comune di Brenzone sul Garda, se la mancata realizzazione non fosse imputabile al proponente. In questo modo la pubblica amministrazione sarà ostaggio dei proponenti privati, guidati dalla società Technital S.P.A.
La compensazione per la cordata di operatori privati, saranno parcheggi sotterranei e aerei, ristoranti, negozi e spazi destinati ad un turismo di massa che, nel caso della cabinovia di Malcesine, arriva a 1200 persone all’ora. La realizzazione di una tale opera, ambientalmente insostenibile, andrebbe a devastare e cementificare ulteriormente il territorio di Brenzone, il cui entroterra rappresenta, a tutt’oggi, una delle zone più incontaminate e caratteristiche dell’intero territorio lacustre, favorendo un turismo di massa che non è in grado di sostenere… (continua a leggere il documento)