Il Comune di Ancona ha chiesto al Ministro delle Infrastrutture di dare una risposta sulla fattibilità dell’USCITA AD OVEST, poiché evidentemente l’impegno del Vice Ministro Nencini non è sufficiente.
Ricordiamo che l’Uscita ad Ovest è un esempio della “finanza di progetto”, cioè il privato mette i soldi (in questo caso la Ditta Salini) per costruire la strada e se la ripaga con i pedaggi.
Il Presidente della Autorità Nazionale Anti corruzione, Raffaele Cantone, in una intervista pubblicata domenica 13.11.2016 su un giornale nazionale, interrogato sulla finanza di progetto afferma che “il problema è che la maggior parte delle opere con la finanza di progetto sono nate con piani finanziari non sostenibili…..il fatto è che le opere dovevano essere fatte non perché utili ma per immettere denaro nel sistema”
A nostro parere è proprio l’esempio calzante per Ancona dove il piano finanziario si reggerebbe solo con un aumento di VENTI VOLTE dell’attuale traffico portuale, cosa al di là da ogni previsione e neanche augurabile per la nostra città dove la reale situazione dell’inquinamento non è, a nostro parere, colpevolmente rilevata.
Ed è questo il motivo principale per cui la finanza di progetto si è “incagliata”.
La soluzione potrebbe invece essere rappresentata dal raddoppio della “variante” alla Statale 16 che attendiamo da venti anni e dalla risoluzione del problema Torrette (vi sono più idee in merito), con una spesa ben inferiore al miliardo oggi stimabile a fini lavori per realizzare l’uscita ad Ovest, decisamente meno impattante per l’ambiente e decisamente più utile per la città e l’hinterland.
C.S. di Italia Nostra Sezione di Ancona