In netto contrasto e in dispregio con quanto approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati il 27 gennaio scorso con il disegno di legge per l’istituzione dei ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico e archeologico, nei giorni scorsi il comune di Fano ha permesso la definitiva distruzione della Ferrovia Fano-Urbino.
Spacciata per opera di compensazione per la costruzione della terza corsia autostradale, questa operazione ha scardinato e troncato il binario che da più di cento anni collegava la costa all’entroterra. La tratta rientra proprio fra i primi 18 tracciati che, paradossalmente, la nuova Legge sulle Ferrovie Turistiche, ora in discussione al Senato, tutelava. Oggi non c’è più nulla.