La transumanza affonda le proprie radici nei millenni: agli inizi di settembre dai monti dell’Abruzzo e del Molise il bestiame veniva condotto, lungo i tratturi, verso i pascoli della Puglia meno soggetti ai rigori invernali; a maggio, percorrendo il percorso inverso, le mandrie rientravano nel loro territorio in un clima di festa e di gioiosa accoglienza.
Nel Molise dal 22 al 25 maggio, come oramai annualmente avviene, la storica famiglia di allevatori, i Colantuono di Frosolone, rinnova tale tradizione compiendo il viaggio di ritorno con partenza da S. Marco in Lamis (FG) ed arrivo ad Acquevive, frazione di Frosolone (IS), sulla Montagnola molisana.
Anche quest’anno la manifestazione ha riscosso un grande successo: la carovana di oltre trecento capi di bovini, con al seguito decine di cavalieri e di turisti, ma anche di studiosi provenienti dall’estero, ha percorso lungo il tratturo Lucera/Castel di Sangro, in quattro tappe, un totale di circa 110 km, attraversando paesi, boschi e fiumi ed è stata accolta nei vari borghi con generose libagioni e prodotti tipici locali.
Una tradizione del mondo pastorale che continua a vivere nel tempo e che concorre allo sviluppo culturale e turistico del Molise per i tanti valori- naturali, paesaggistici, ambientali, storico-archeologici e sociali – che il tratturo è in grado di esprimere lungo i suoi tratti. La regione Molise, unitamente al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha proposto la candidatura della Transumanza a Patrimonio Culturale dell’Umanità.
Gianluigi Ciamarra – Presidente di Italia Nostra Campobasso