Italia Nostra

Data: 10 Maggio 2010

Sequestrate i cantieri all’Isola Palmaria!

Ultimo aggiornamento

La Sezione di La Spezia di Italia Nostra scrive alla Procura della Repubblica della Spezia per il profilo di possibile illiceità del seguente intervento sulla costa Nord dell’isola Palmaria, che è Parco Regionale Naturale: da punta Secco a punta Beffettuccio è stata realizzata, sulla battigia, una strada costiera di notevole ampiezza (fino a 4m). Tale mutamento del profilo della linea di costa avrebbe richiesto, a norma della legge regionale, una valutazione di impatto ambientale (VIA) che la Sezione di Italia Nostra ritiene non sia stata attuata in un territorio sottoposto a normativa SIC-Sito d’Interesse Comunitario (SIC-UE cod.IT 1345104 per tutela floro/faunistica), oltre che Sito UNESCO patrimonio dell’Umanità.
Richiede pertanto la verifica della liceità della procedura che ha determinato un danno irreversibile della costa e del fondo marino in zona biologicamente tutelata come prescritto dalla stessa Regione Liguria prima di autorizzare i lavori.
Italia Nostra ritiene quindi che il Comune, che è insieme all’Ente Parco di PortoVenere GESTORE del Sito Patrimonio Umanità, non abbia esercitato la tutela naturalistica né biologica, come la Regione richiede, in una zona di pregio assoluto. A tal proposito ricorda allora che ogni trasformazione non-autorizzata o difforme di un Bene Paesaggistico risulta reato ai sensi dell’art.181 del Codice Beni Culturali; se poi è nell’elenco “bellezze naturali” come da legge 1497/39 ora art.136 del Codice, la pena si ravvisa in quella più grave dell’art 181comma 2.
Per fare un serio accertamento e per limitare i possibili danni Italia Nostra chiede il sequestro dei cantieri in atto, ai sensi art.321 C.p.p., e cha venga coinvolta l’Unesco per valutazioni inerenti la tutela del Sito.

Serena Spinato
Presidente della Sezione La Spezia di Italia Nostra

Con preghiera di sottoscrizione

La Palmaria è l’unica vera isola della Liguria: 6,1 kmq con 50 abitanti censiti (2001), di cui una parte con residenza di fatto solo estiva. Essa ha attraversato senza grossi danni l’era della cementificazione e, nonostante consistenti attacchi di cui lo “scheletrone” era testimonianza e simbolo, è arrivata ai nostri giorni priva di traffico automobilistico e con una interessantissima eredità storico-ambientale che è ragione del suo inserimento nel patrimonio mondiale dell’UNESCO (1997).

SULLA PALMARIA INCOMBONO INTERVENTI
CHE STRAVOLGERANNO L’IMMAGINE DELL’ISOLA:

1. Passeggiata lungomare e “piazza lineare” dal Terrizzo al Carlo Alberto. Nel preteso limitato impatto il progetto tradisce sia la storia sia la realtà territoriale attuale dell’isola. La Palmaria, infatti, non è un paese, non ha un centro,né compatto, né lineare, ma una popolazione residente rada e sparsa, attualmente scarsa e/o fittizia. Pensare una passeggiata lungomare significa omologare la Palmaria ai vari centri della Riviera, sottraendole l’unicità di luogo “altro” in cui abitanti, spezzini e turisti hanno cercato e trovato il senso magico dell’isola.

2. “Sistemazione” dell’area di San Giovanni. Il progetto implica:
– l’abbattimento del muro ottocentesco di recinzione della villa e della proprietà di San Giovanni, presente in tutta l’iconografia storica, che caratterizza il profilo dell’isola nel tratto considerato;
– l’eliminazione dell’antico canneto, emergenza botanica ormai rara nelle nostre coste;
– la costruzione, nel medesimo contesto, in contrasto con quanto stabilito dal Piano del Parco e dal PUC, di un nuovo edificio di proprietà privata a compensazione della demolizione delle tettoie poste nell’area cortilizia della stessa villa,

3. Creazione di un vero e proprio stabilimento balneare nell’area attrezzata “Il Gabbiano”. Il progetto prevede l’occupazione della spiaggia del Secco con manufatti per circa mq. 450, fra nuove pedane ed edifici, l’ampliamento dei quali, da solo, raggiunge gli 80 metri quadrati: ben oltre i 30 al massimo, consentiti dal Piano del Parco. Si tratta di:

1. demolizione e ricostruzione dell’edificio del bar, quando il Piano del Parco impone interventi di sola ristrutturazione dei manufatti esistenti; l’ampliamento di questo solo manufatto è di mq. 18,30 e costruzione di un secondo gazebo-bar, non esistente, della superficie di mq. 10,40;
2. realizzazione di un manufatto-pedana, non esistente, di mq. 345 e di un secondo manufatto-pedana, non esistente, dietro il fabbricato del bar per la sistemazione di cabine adibite a spogliatoio, doccia e servizi igienici, non esistenti (mq. 60);
3. realizzazione di un’ulteriore doccia, non esistente, metri quadrati non indicati (presumibilmente almeno 3).

4. Progetto “Terre di Ponente-Borghi Agro-Marini” nell’area del Terrizzo. Il protocollo d’intesa prevede la possibilità di realizzare strutture turistiche e manufatti a servizio dell’attività agricola previa variante al PUC. Qualche brano di vigneto e oliveto per nascondere, dietro l’etichetta intrigante dell’isola, del parco regionale, del patrimonio UNESCO, l’onnipotente cemento. Proprio nel momento in cui è caduto, con lo scheletrone, il simbolo della speculazione edilizia “anni Settanta”, si aprono le porte ad una più aggiornata speculazione che introduce nella Palmaria il modello di villettopoli, già diffuso su tutte le colline del Golfo.
PROPOSTE

1. sistemazione della “passeggiata” attraverso modifiche del progetto in modo da renderlo meno invasivo e mantenere l’assetto paesaggistico attuale (canneto, muro ecc.) e con il piano di calpestio ristretto a m. 1,5 al massimo, ad un uso effettivamente pedonale;
2. ampliamento dell’area attrezzata “Gabbiano” con manufatti complessivi entro i limiti di 30 mq. effettivi, consentiti dal piano del Parco;
3. nessuna nuova edificazione in tutta l’isola, tranne la realizzazione di servizi igienici ove necessario;
4. manutenzione e riapertura dei sentieri senza la realizzazione di nuove strade;
5. divieto di inserimento di specie botaniche non autoctone e di giardinizzazione artificiosa (aiuole, mimetizzazioni, piantumazioni in vaso ecc.) e cura della preziosa vegetazione mediterranea presente nell’isola;
6. assegnazione alla Palmaria di un operatore ecologico stabile e radicale soluzione del sistema fognario e di depurazione;
7. redazione da parte della Soprintendenza di un “manuale didattico” da distribuire agli enti locali, agli abitanti fissi e stagionali per il decoro della Palmaria in funzione di un’alta qualità degli interventi riguardanti il paesaggio, gli immobili, l’arredo urbano e i dehors degli esercizi pubblici.

Le associazioni e i comitati che sottoscrivono il presente documento, da un lato affermano la necessità di salvaguardare i valori naturalistici e antropici esistenti, dall’altro si oppongono con forza a nuove costruzioni nell’area isolana del parco (così come, sensatamente, prevede ancora il PUC). La valorizzazione dell’isola deve avvenire sulla base dei principi che hanno ispirato, nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, il Codice dei beni Culturali, che prevede la protezione del paesaggio al di sopra delle necessità economiche e degli interessi dei singoli.

La Spezia, agosto 2009

L’ARTIGLIE’ – Associazione culturale del Ponente spezzino
ITALIA NOSTRA – Sezione della Spezia
ITALIA NOSTRA LIGURIA
ITALIA NOSTRA NAZIONALE
COMITATI SPEZZINI
ARTHENA
LEGAMBIENTE – Sezione di Lerici
COMITATO SALVAGUARDIA DEL GOLFO – Le Grazie
POSIDONIA – Porto Venere
LIPU, La Spezia
CAMMINAMARE
PERCORSI
CENTRO STUDI LIGURI PER LA POESIA

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