Polo museale di Trieste: convenzione fra Italia Nostra e Istituto di Cultura marittimo portuale per avviare la valorizzazione dell’intero il patrimonio storico del Porto
Il 10 giugno 2013 è stata firmata a Roma da Marco Parini, presidente nazionale di Italia Nostra, e da Alfonso Maria Rossi Brigante, presidente dell’Istituto di Cultura marittimo portuale di Trieste la convenzione per la collaborazione tra l’associazione culturale e la fondazione dell’Autorità Portuale di Trieste (ICMP) allo scopo di avviare un programma di attività comuni destinate alla valorizzazione del Polo museale e del Porto vecchio di Trieste. La Convenzione costituisce la premessa per un futuro lavoro che contribuisca a sostenere le attività del Polo museale e accelerare la rivitalizzazione dei magazzini storici del Porto Vecchio, un compito al quale la sede di Trieste di Italia Nostra si dedica da quasi trent’anni.
Il Polo museale, infatti, così come era stato concepito da Italia Nostra nel 2004 e dal Protocollo d’intesa tra Regione FVG, Autorità Portuale di Trieste e Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2007, si propone di garantire le finalità di tutela di tutto il patrimonio storico portuale di Trieste nella sua complessità. Rilevante è stato il contributo dei volontari di Italia Nostra per consentire l’apertura continuativa della Centrale idrodinamica, sede del museo del porto, insieme ad altri volontari eccellenti come ex funzionari del porto, ex dirigenti del Lloyd Triestino e di ex ammiragli ed ex ufficiali della Marina militare a riposo. Importante è anche il supporto dato dall’Autorità portuale e dalla presidente in carica, Marina Monassi.
Il patrimonio storico del porto comprende innanzitutto l’area del Porto vecchio con 23 grandi magazzini ed edifici storici, di cui 4 sono stati già restaurati: il magazzino n.1 sul molo IV, il grande magazzino n.26, la Centrale idrodinamica (che conserva ancora gli impianti originari ed unici al mondo) e la Sottostazione elettrica di riconversione (il cui restauro sarà inaugurato prossimamente). Il valore culturale di questo comprensorio monumentale, che riproduce le strutture urbanistiche e le regole costruttive dei porti del Nord Europa, è conosciuto e studiato ormai a livello internazionale. Il restauro di tutti gli altri grandi immobili d’epoca e il loro recupero funzionale sono, dunque, un obiettivo primario per l’archeologia industriale e per lo sviluppo della città di Trieste.
Una parte rilevante del patrimonio storico del porto è costituita, inoltre, dall’ampia documentazione d’archivio sulle strutture edilizie portuali, sulle attrezzature elettromeccaniche, sugli apparecchi trasportatori e sulla vita del porto dalla sua nascita ad oggi, assieme a materiale grafico, iconografico e a filmati storici della Cineteca regionale. Tutto questo materiale d’archivio, ancora in parte inesplorato, è stato in gran parte studiato e catalogato principalmente da Antonella Caroli, attualmente direttore del polo museale e autrice, con Italia Nostra, di numerose pubblicazioni sul tema. Italia Nostra ha dato vita anche a un comitato scientifico internazionale, che raccoglie i maggiori studiosi dei distretti storici portuali, per poter seguire il processo di rigenerazione del Porto vecchio di Trieste.
Al patrimonio storico del porto della città appartengono anche alcune unità storiche di navigazione: il pontone Ursus (ancora funzionante e tutelato), un sommergibile della prima guerra mondiale e gli scalandroni di accesso alle navi per i quali si auspica una corretta conservazione per la memoria e la cultura marittima di Trieste. Il nuovo contributo che Italia Nostra si impegna a prestare a fianco dell’Istituto di Cultura marittimo portuale di Trieste è un ulteriore passo avanti in questo programma di tutela, di valorizzazione e di divulgazione della conoscenza. Un programma di civiltà.
