Indirizzo/Località: Località Fumarulo – Praia a Mare (Cosenza)
Tipologia generale: area archeologica
Tipologia specifica: grotte e cavità naturali su un falesia
Configurazione strutturale: sistema di grotte carsiche e falesie
Epoca di costruzione: presenza umana dal Paleolitico Superiore all’età del Bronzo e successive
Uso attuale: l’intero sito si presenta abbandonato, degradato, in cui sono visibili interventi di modificazione, in parte divenuto inaccessibile, in parte non soggetto più a controlli per il rispetto delle prescrizioni di tutela imposte dal vincolo in cui ricade. Erbacce, rovi, sbarramenti di vario genere rendono impossibile l’accesso al sito
Uso storico: La grotta Cardini costituita da un diverticolo terminale di una più ampia cavità situata a fianco della stessa falesia della Grotta della Madonna, ma a quota inferiore, è considerata per la grande quantità e qualità dei materiali rinvenuti, alcuni importati dall’oriente Greco, sede di un culto o del capo tribù. Si ipotizza che in questa epoca la comunità insediata nella grotta di Praia a Mare abbia intrapreso rapporti commerciali e culturali con i navigatori egei che si spostavano lungo le coste occidentali
Condizione giuridica: l’importante complesso appartenente al Santuario Madonna della Grotta è di proprietà comunale, visitato già agli inizi del secolo scorso e prima ancora, è in grave stato di abbandono e di degrado fatta eccezione per la grotta del Santuario. E’ tutelato dalla Legge 1089 del 1939 come bene storico-architettonico per essere testimonianza del passato; dal DSR. n. 32 del 18/03/2004 come sito archeologico per essere sede di un’importante sequenza stratigrafica con un vincolo diretto ed indiretto; dal D.M. 16/02/1970 come bene paesaggistico ambientale per il contesto paesaggistico in cui si inserisce e per la conformazione delle rocce.
Segnalazione: dell’aprile 2020 – segnalazione della Sezione Alto Tirreno Cosentino di Italia Nostra – altotirrenocosentino@italianostra.org
Motivazione della scelta
Nel comune di Praia a Mare è presente uno dei siti archeologici più importanti dell’Italia Meridionale con la “Grotta della Madonna” e la “Grotta Gardini”, inseriti in un sistema di grotte carsiche e falesie di straordinaria valenza ed attrattività.
Il sistema di grotte e cavità naturali che si aprono lungo la falesia del monte Vinciolo, costituisce uno dei principali palinsesti archeologici della costa tirrenica calabrese, soprattutto per quanto riguarda le problematiche connesse al popolamento preistorico della regione. In particolare, la Grotta della Madonna e la Grotta così detta “Cardini”, hanno restituito tracce di occupazione umana databili dal Paleolitico Superiore all’età del Bronzo, con una sequenza stratigrafica dello spessore di circa 8,00 mt, tra le più importanti e ricche in Italia. La ricerca archeologica è stata avviata nel 1959 dall’Istituto di Paleontologia Umana sotto la direzione di Luigi Cardini. Gli scavi hanno interessato la Grotta della Madonna, così chiamata perché sede di un venerato Santuario Mariano, e la limitrofa e più meridionale Grotta Fumarulo, conosciuta anche come Grotta Cardini, dal nome dello scopritore.
Tale noto complesso e sito archeologico si presenta abbandonato a sé stesso, trascurato né tantomeno valorizzato, lasciato al degrado, in cui sono visibili interventi di modificazione, in parte divenuto inaccessibile, in parte non soggetto più a controlli per il rispetto delle prescrizioni di tutela imposte dal vincolo in cui ricade. Insomma, un pezzo di patrimonio, di storia e di cultura nazionale lasciato marcire nel più completo disinteresse.
Più volte Italia Nostra è intervenuta per richiamare l’attenzione su questo eccezionale sito, con proposte, manifestazioni, lettere, articoli per tutelare il sito, al di la della sua valorizzazione e fruizione pubblica.
Questo sito archeologico adeguatamente tutelato e valorizzato, fatto conoscere e reso visitabile compatibilmente con la natura, caratterizzato da elementi di fragilità, potrebbe effettivamente costituire elemento significativo e caratterizzante per l’intero territorio.
Purtroppo, siamo molto lontani non solo da tale prospettiva ma anche da alcuni minimi accorgimenti di tutela dei vincoli presenti.
BREVE PERCORSO DEL RECUPERO IMMAGINATO PER LA MAPPA DEL RECUPERO
Verifica dello stato dell’area di scavo della Grotta della Madonna e della Grotta Cardini e lo stato dell’area del vincolo diretto e indiretto dei due siti, nonché lo stato dell’accessibilità alla proprietà pubblica archeologica della Grotta Cardini.
Valorizzazione e fruizione degli scavi archeologici e realizzazione di un percorso archeologico naturalistico che unendo i due siti della Grotta della Madonna e della Grotta Cardini possa tutelare anche la prospettiva, la luce,il contesto ambientale ed il decoro dell’area archeologica, che è parte integrante di un sistema naturalistico e paesaggistico di eccezionale pregio, sia per la sua stessa formazione naturale che per il panorama che dalle grotte è possibile ammirare, proteso verso la costa tirrenica compresa tra il Golfo di Policastro e l’Isola Dino.
RIFERIMENTI STORICO-BIBLIOGRAFICI
CARDINI L., Praia a Mare. Relazione degli Scavi 1957-1970 dell’Istituto di Paleontologia Umana, in BPI 79, 1972, pp. 31-59
BERNABO’ BREA L. et Alii, La Grotta Cardini (Praia a Mare Cosenza). Giacimento del Bronzo ,Roma 1989
BERNABO’ BREA L.- Cav. M.- Tagliacozzo A., La Grotta del Santuario della Madonna (Praia a Mare Cosenza). Livelli Olocenici, Roma 2000
CREMONESI G., Il Paleolitico, in settiss.( a cura di), Storia della Calabria Antica, I, Roma- Reggio C. 1987, pp. 3-37.
BIDITTU I., La scoperta e lo scavo della Grotta (Cardini), in memorie dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, vol. IV- Anno 1989.