Autore segnalazione | La precedente segnalazione è stata effettuata il 17 novembre 2016 dalla Sezione di Cesena di Italia Nostra – cesena@italianostra.org |
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Data aggiornamento | 12/10/2021 |
Denominazione bene | Mura malatestiane di Cesena (FC) |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Forli-Cesena |
Comune | Cesena |
Località | Centro storico di Cesena |
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) | 44.13787471649655, 12.238833513282849 |
Categoria | Beni culturali |
Categoria specialistica bene culturale | Cinta muraria |
Inserire immagine | ![]() |
Descrizione immagine | Mura malatestiane di Cesena: il Torrione ex Lazzaretto (o Bastione di Sant'Antonio) |
Descrizione generale del bene | Le Mura malatestiane, risalenti, nella loro conformazione attuale, al XV secolo, rappresentano la più grande operazione urbanistica mai attuata nell’antico centro abitato di Cesena (FC), la quale ha impresso alla città la sua caratteristica forma a “scorpione”. Tale operazione, intrapresa da Novello Malatesta, ultimo signore di Cesena, è legata ad un progetto di ampliamento dei quartieri “Chiese Nuova” e “Strada Fuori”. All’interno di tali mura, di cui ad oggi si conservano alcuni tratti, si trovavano sette brecce, alcune costruite contestualmente a quest’ opera di fortificazione, altre riadattate da preesistenze. Tra queste ricordiamo Porta Fiume, Porta Santi (o Porta Romana) e Porta Montanara che, insieme ad una delle due “Portazze” d’accesso e uscita del torrente Cesuola, sono sopravvissute agli stravolgimenti avvenuti nel XIX secolo, i quali portarono all’abbattimento e alla modifica di diversi tratti murari e dei restanti varchi. Nello specifico Porta Fiume, esistente già dal XII-XIII secolo e modificata nel 1491, rappresentava una delle due torri di controllo poste ai due estremi del Ponte San Martino, il quale scavalcava il Fiume Savio fino alla fine del XIV secolo quando il suo corso fu deviato da una frana. La Porta Santi, invece, risalente al XIV secolo e ristrutturata, come le altre nel XV secolo, fu ulteriormente modificata nel XIX secolo dall’architetto Curzio Brunelli in onore di Papa Pio VII. Accanto alle porte, a scandire il perimetro dell’antico centro abitato, contribuivano anche le imponenti torri, come il cosiddetto “Torrione Beluxorum” e quello “dell’ex Lazzaretto” (conosciuto anche come Bastione di Sant’Antonio) il quale, nel corso dei secoli, ha subito una serie di cambi di destinazione d’uso. Nel XIX secolo fu insediata al suo interno una filanda e, successivamente, verso la fine del secolo, divenne un ospedale per malattie infettive. Da un punto di vista architettonico si tratta di un’imponente torre circolare nella cui parte superiore si intravede ancora la merlatura ghibellina. In generale, nonostante le modifiche subite nel corso dei secoli, i tratti di questa fortificazione rimasti liberi, conservano ancora, in buona parte, la struttura originaria che, già a partire dal 1985, è stata oggetto, da parte del comune, di indicazioni riguardanti interventi volti al suo recupero e alla sua valorizzazione. Tuttavia, ad oggi, questo percorso di recupero non ha ancora avuto seguito anche se, nel luglio 2021, il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena si sono attivati con lo scopo di produrre uno studio di fattibilità per il restauro dei tratti di mura superstiti, della Porta Fiume e dell' "ex Lazzaretto”. |
Presenza di elementi di pregio | I resti dell'antico complesso murario di Cesena non presentano grandi apparati decorativi ad esclusione di alcune porzioni della merlatura ghibellina conservati nelle torri superstiti e degli ordini architettonici ancora presenti sulle Porte di accesso. Tra questi ricordiamo l'ormai spoglia trabeazione in muratura della Porta Fiume e l'arco su paraste della Porta Santi. Quest'ultima, modificata nel XIX secolo, è coronata da una trabeazione su cui poggia un timpano con cornici modanate e dentelli di forte stampo neo classico. |
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo) | No |
Tipo interesse | Il bene non presenta specifica dichiarazione di interesse (vincolo) ma presenta un interesse culturale secondo le disposizione dell'art. 10 del D.Lgs 42/2004. |
Interesse pubblico del bene | L'intero sistema delle fortificazioni malatestiane presenta un notevole interesse pubblico poiché, oltre ad essere la testimonianza concreta delle trasformazioni urbanistiche che hanno portato all'attuale conformazione della città storica, rappresenta il circuito di cui fanno parte una serie di elementi come la Porta Santi, la Porta Fiume e il Bastione di Sant'Antonio che, da secoli, rappresentano delle emergenze architettoniche all'interno dell'abitato e, quindi, dei simboli della città di Cesena. |
Periodo di realizzazione | XV secolo |
Funzione in passato | I beni presi in esame erano parte integrante del circuito murario difensivo della città di Cesena le quali, costruite nel Medioevo, sono poi state ampliate e modificate per iniziativa di Novello Malatesta nel XV secolo. |
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentale | Le Mura malatestiane rappresentano l'ultima grande operazione urbanistica attuata nella città di Cesena la quale ha portato alla definizione dell'attuale conformazione del suo tessuto storico. In particolare, tale operazione, è legata all'ampliamento dei quartieri “Chiese Nuova” e “Strada Fuori”. |
Sito/URL | http://vincoliinrete.beniculturali.it |
Sito/URL | http://www.comune.cesena.fc.it/cesenaturismo/mura-e-porte-di-cesena |
Sito/URL | http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/16/48 |
Stato di conservazione | Mediocre |
Motivazioni del degrado | Aspetti strutturali (crolli), Aspetti strutturali (mancanza di tetto), Superficiali (vegetazione), Superficiali (mancanza di intonaco.), Generali (abbandono) |
Descrizione dello stato di conservazione | Nel complesso si può affermare che le Mura malatestiane presentano un mediocre stato di conservazione. In particolare, alcuni tratti come quello costituito dalla Porta Santi o dalla Porta Fiume sono ben conservate mentre, altre porzioni, sono in stato di abbandono e ricoperte dalle vegetazione infestante. Il Torrione "ex Lazzaretto", ad esempio, è ormai abbandonato da diversi anni e la sua copertura lignea manifesta segni di cedimento in più punti, permettendo così agli agenti atmosferici di intervenire in maniera negativa sulle strutture interne. All'esterno molte porzioni della cortina muraria sono crollate e, soprattutto il barbacane, è completamente ricoperto dalla vegetazione infestante. |
Proprietà | Soggetto pubblico |
Tipologia soggetto pubblico | Comune |
Funzione attuale del bene | Il bene, attualmente, non presenta una destinazione d'uso. |
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo: | Il Comune e l'Associazione Cassa di Risparmio di Cesena, insieme alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, stanno portando avanti un progetto finalizzato alla stesura di uno studio di fattibilità che possa poi dare avvio ad un progetto di restauro e valorizzazione dei tratti di mura sopravvissuti alle demolizioni della fine del XIX secolo, di Porta Fiume e dell' "ex Lazzaretto". |
E’ raggiungibile da una strada? | Sì |
E’ raggiungibile da un sentiero? | No |
E’ possibile avvicinarsi? | Sì |
E’ possibile accedere all’interno? | No |
Indicazioni | Tutte le opere menzionate si collocano lungo i confini della città antica di Cesena. In particolare, Porta Santi si colloca ad est del centro storico ed è la quinta urbana che segna il confine tra Corso Ubaldo Comandini e Via Andrea Costa. Il Torrione "ex Lazzaretto", invece, si trova all'estremità ovest ed è raggiungibile da Via Mura Porta Fiume. Quest'ultimo varco è posto poco più a sud del suddetto Bastione, lungo la stessa strada, e si posiziona nel punto di incontro tra questa e Via Aurelio Saffi. |
Altre note | arch. Angela Lato |
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Mura malatestiane di Cesena (FC)
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