Italia Nostra

Data: 21 Febbraio 2019

Accordo Stato-Regioni sull’autonomia. Criticità inespresse

Italia Nostra richiama l’attenzione del Governo e di quanti in questi giorni stanno trattando la questione del federalismo regionale su una insuperabile e pregiudiziale opposizione all’attuale percorso approvativo delle autonomie differenziate. Il possibile recepimento dell’intesa sull’autonomia di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna rischia infatti di creare delle criticità insanabili per la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

La legge 131 del 2003, che detta le disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge di riforma costituzionale del 2001, ignora totalmente la disposizione forse più innovativa, quella del terzo comma dell’art. 116 con l’apertura all’ampliamento dell’autonomia delle regioni a statuto ordinario.

Il procedimento verso la prevista “intesa” è privo della necessaria imprescindibile disciplina attuativa. Senza una legge attuativa non si può avviare il confronto con le Regioni, quando si stenta a riconoscere nel nostro ordinamento un sicuro modello normativo di intesa bilaterale Stato/ Regioni.

L’associazione chiede di non perseguire il modello adottato dal precedente governo, che ha assunto in proprio il confronto con le regioni interessate e ha totalmente escluso da questa decisiva fase il Parlamento, al quale sarebbe infine presentato il disegno di legge governativo con l’oggetto della raggiunta intesa, immodificabile ovviamente nel merito, da approvare così  come è stata conclusa, oppure  bocciare (con voto della stessa maggioranza sulla quale si fonda il governo).

Per quanto invece concerne la questione di merito della tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio e della salvaguardia dell’Ambiente, Italia Nostra chiede al Governo di rivedere gli aspetti più critici della proposta di federalismo attualmente in discussione, mantenendo la funzione di controllo saldamente nella mani dello Stato e non in quelle delle amministrazioni locali, spesso “sensibili” alle pressioni di interessi privati in conflitto con l’art. 9 della Costituzione e le successive disposizioni di legge.

«La tutela deve essere esercitata dallo Stato centrale», spiega Mariarita Signorini, presidente nazionale di Italia Nostra, «in modo che sia il più lontana possibile dalle pressioni indebite della politica sulle amministrazioni locali e meno condizionabile da interessi privati. Ci chiediamo infatti, se nel futuro un Ministro della Repubblica potrà ancora esercitare in modo efficace un controllo in tale ambito e il pensiero ci preoccupa moltissimo».

Mariarita Signorini

ITALIA NOSTRA

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