Sembrava tutto deciso e invece grazie alla testardaggine del Forum Futuro Arsenale, di cui Italia Nostra è parte, e al cambio di linea del governo dopo le elezioni, per una volta il buon senso ha prevalso e l’Arsenale di Venezia non sarà più deputato a ospitare la manutenzione delle paratoie del Mose. Questo significa che i tre storici bacini in pietra d’Istria del XIX secolo, che rischiavano di essere inutilizzati per far posto alla manutenzione del Mose, verranno lasciati alla cantieristica, attività per eccellenza dell’Arsenale e che, se incentivata, potrebbe generare posti di lavoro garantendo un futuro alla città. Significa anche che non si costruirà più l’enorme depuratore, grande come Palazzo Ducale, per gestire l’inquinamento prodotto dalla manutenzione del Mose.
Il Provveditore alle Opere Pubbliche del Trivento, Roberto Linetti, ha deciso dopo approfonditi studi e valutazioni che la manutenzione delle paratoie si farà a Marghera e non all’Arsenale, con un risparmio di 90 milioni e investimenti per circa 50 milioni. L’Arsenale torna ai cittadini di Venezia!
Adesso si demolisca l’enorme banchina in cemento, con guard rail, costruita in Laguna a ridosso dei muri merlati per l’attacco della jack up, nave per il manutenzione delle paratoie, costata milioni e rottasi ancor prima di entrare in funzione.
Altre minacce si addensano però sul futuro della Laguna e di Venezia, ad esempio il progetto di marginamento del Canale dei Petroli con palancolate in acciaio e scogliere con massi di grande pezzatura (materiali vietati in Laguna dalle leggi), marginamento che dividerebbe la Laguna in due.
Italia Nostra chiede al nuovo Ministero dell’Ambiente che blocchi il progetto, così come era stato già bloccato nel 2013.
Lidia Fersuoch – Presidente Italia Nostra Venezia
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