Italia Nostra

Data: 30 Novembre 2023

Italia Nostra alla Conferenza Unesco di Napoli appena conclusa

Tutelare efficacemente i centri storici delle città Unesco, non solo i contesti storici e monumentali, ma anche le comunità locali. Questa la richiesta ribadita con forza da Italia Nostra alla Conferenza Unesco di Napoli appena conclusa.

Nel suo intervento dalla platea della giornata finale della riunione che si è svolta al Palazzo Reale, il Vicepresidente, Luigi De Falco, ha spiegato che servono più strumenti normativi per preservare i centri storici nei processi di rigenerazione urbana, perché il riconoscimento Unesco non è garanzia di vincolo e di tutela. Per questo Italia Nostra propone di inserire nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio una norma che ex lege vincoli centri storici e siti Unesco, estendendo in tal senso l’art. 142 (aree tutelate per legge).

Inoltre, concorda con le dichiarazioni inserite nella carta “Lo spirito di Napoli”, redatta dai delegati dei 195 stati dell’Unesco, che paiono finalmente affrontare il rapporto tra patrimonio materiale e immateriale e individuano nella “gentrificazione” e nel turismo di massa le dinamiche degenerative del contesto sociale dei centri storici che più ne mettono a rischio la tutela.  Una convergenza di intenti che pare condivisa anche con l’amministrazione comunale di Napoli, che ha annunciato durante la conferenza Unesco il proposito di regolamentare l’accoglienza nei B&B e nelle case vacanze, d’accordo con l’appello lanciato il 27 novembre durante l’incontro organizzato da Italia Nostra al Gran Caffè Gambrinus di fronte al Palazzo Reale, insieme a Emergenza Cultura,  l’Associazione “Mi riconosci?” e Rete SET – Sud Europa di fronte alla turistificazione. Nel centro storico di Napoli, espressione della vitalità culturale popolare partenopea, è in corso un processo di espulsione dei residenti legato alla bolla speculativa sugli affitti turistici: gli sfratti nel 2022 sono stati 12mila mentre le offerte sulla piattaforma di Airbnb sono ormai 10mila, di cui circa il 70% sono appartamenti interi. Tra le altre problematiche, anche l’uso del patrimonio culturale a scopo esclusivamente economico, con il Comune impegnato in un processo a tappe forzate verso la gestione privatistica dei beni, spesso escludendo parti significative della comunità locale dalla gestione e fruizione patrimoniale.

Italia Nostra auspica che il Governo e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, licenzino rapidamente una norma nazionale che aiuti le Amministrazioni locali che hanno in carico i siti Unesco a tutelare i valori architettonici, urbanistici e sociali dei centri storici più efficacemente, fornendo loro gli strumenti altrimenti mancanti nei Piani di Gestione. Affinché il bollino Unesco non sia un “bacio della morte” occorre intervenire rapidamente. Imprescindibile l’applicazione della Convenzione di Faro, finora rimasta sulla carta, con un impulso deciso alla partecipazione dei residenti nella gestione dei siti e la promozione delle comunità patrimoniali, unico modo sostenibile di tutelare i beni culturali.

Italia Nostra

 

Nella foto in evidenza scattata durante la conferenza stampa di lunedì 27 novembre al Caffè Gambrinus: da destra a sinistra Alberto Lucarelli, Marina Minniti, Ugo Rossi, Lidia Fersuoch, Maria Pia Guermandi, Luigi de Falco e Michele Campisi

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