L’ impegno costante dell’Associazione Italia Nostra e lo spirito collaborativo che la anima nei rapporti con le istituzioni, ci porta a chiedere all’Università, in questa fase di ridefinizione degli spazi in Porto vecchio, di prendere in considerazione altri luoghi per la sistemazione, seppur provvisoria, della Scuola di infermieristica, come appreso in data odierna dalla stampa locale.
Ci meraviglia la scelta della Centrale idrodinamica, appena liberata dal centro vaccini, destinazione imposta da un’emergenza mondiale e sicuramente non programmabile, quando c’era tutto il tempo per una programmazione dei lavori da parte dell’Università anche in altri siti.
Italia Nostra si oppone a tale scelta perché è giunto il tempo che la centrale venga restituita alla sua destinazione d’uso già prevista dai piani approvati e in essere, nel rispetto della sua identità originaria, al mondo culturale e turistico, oltre che rispondere alle numerose richieste di visita di moltissime università e studiosi di archeologia industriale.
Italia Nostra invita l’università a trovare nuovi spazi in città e ben venga anche in Porto vecchio ma prenda in considerazione altri magazzini o anche l’abbandonato edificio, destinato fino al 2014 all’Istituto di cultura marittimo portuale.
La Centrale Idrodinamica non può essere considerata uno spazio adatto per qualunque destinazione, e il fatto che sia stata destinata per altri usi durante l’emergenza pandemica non può giustificare di proseguire in utilizzi inappropriati diversi da quello museale per cui è stata restaurata con fondi europei.
L’ associazione Italia Nostra segue da trent’anni vicende della dismissione delle funzioni portuali del distretto storico portuale di Trieste, dell’abbandono dei suoi edifici e della conseguente necessità di rigenerazione di questo patrimonio di altissimo valore storico-architettonico e testimoniale.
L’obiettivo costantemente perseguito dall’Associazione è stato quello di promuovere un riuso del distretto storico portuale compatibile con la conservazione dei suoi valori storici, individuando e suggerendo alle istituzioni competenti metodologie di intervento, destinazioni d’uso e canali di finanziamento in grado di raggiungere tale obiettivo.
L’esperienza, acquisita negli anni da Italia Nostra, con il Polo Museale del Porto di Trieste, la Centrale Idrodinamica e la Sottostazione elettrica, recuperate con i fondi POR-FESR 2007-2013 e proseguita con il piano stralcio cultura del FSC nel 2016, ci ha visto collaborare proficuamente con le amministrazioni centrali e periferiche (MiBact, Regione FVG, Comune di Trieste e Autorità Portuale, Università, Enti di ricerca).
I lavori di restauro e di allestimento della Sottostazione elettrica di trasformazione e della Centrale Idrodinamica sono stati realizzati grazie alle procedure promosse dalla nostra Associazione. Il polo museale del porto è stato fondato già dal 2004 e attivato nel 2012 con una convenzione Autorità Portuale – ICMP e Italia Nostra che ha messo a disposizione volontari anche per l’apertura e le visite guidate.
Si ricorda in particolare che la nostra Associazione attraverso il suo il Masterplan, utilizzato, fra l’altro, al MiBact per l’inserimento del Porto Vecchio nel citato piano stralcio cultura del FSC, ha favorito e portato al finanziamento dei 50 milioni e si sta prodigando ancora per favorire nuove procedure. Speriamo quindi si tenga conto del lavoro svolto in tutti questi anni sempre con spirito collaborativo con le istituzioni.
Il risultato eccellente di queste esperienze e l’impegno costante dell’Associazione su questo fronte, sempre in collaborazione con le istituzioni, ci porta a chiedere altre scelte da parte dell’Università offrendo ampia collaborazione alle istituzioni per la restituzione della Centrale idrodinamica agli obiettivi e alla destinazione d’uso prevista.
ITALIA NOSTRA
Antonella Caroli
Presidente nazionale e della sezione di Trieste
per leggere il numero che la prestigiosa rivista di architettura “Modulo” ha dedicato al Porto Vecchio nel 2022: cliccare qui
