Italia Nostra da tempo chiede una rimodulazione degli incentivi alle energie rinnovabili, dopo averne spiegato le criticità in una recente audizione al Parlamento. L’Associazione è quindi molto preoccupata dalla proposta messa all’ordine del giorno del Senato di parere sul decreto di recepimento della direttiva Red II che definirà futuri incentivi alle energie rinnovabili, compresi gli impianti a biomasse forestali. La proposta sottoposta al voto è una copia delle richieste avanzate dall’associazione Energia da Biomasse Solide (EBS che rappresenta 22 centrali elettriche alimentate a materiale legnoso), di “assicurare l’esercizio economicamente conveniente degli impianti con particolare riguardo, tra altri, agli impianti alimentati da biomasse” integrando con incentivi le entrate dalla vendita sul mercato dell’energia elettrica prodotta.
Italia Nostra ha sottolineato la contraddizione assoluta di considerare energia rinnovabile esseri viventi come gli alberi, che impiegano circa 20/25 anni a svilupparsi e sono fondamentali nella lotta contro i cambiamenti climatici. In un rapporto che analizza l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, la Corte dei Conti dell’Unione europea nota che parallelamente si è prodotto nei 27 paesi dell’Unione un aumento del consumo di biomassa solida ed una riduzione dell’assorbimento del carbonio –del 28% tra il 2013 e il 2018.
In Italia il dichiarato aumento delle superfici boschive dipende dal fatto che si considerano bosco anche le aree agricole abbandonate dove si è sviluppata una semplice vegetazione arbustiva. In realtà, l’abbattimento continuo degli alberi è una delle principali emergenze dei nostri tempi.
Per questi motivi Italia Nostra chiede al Parlamento di sospendere gli incentivi che producono il taglio delle piante e contraddicono uno dei tre cardini indicati dal Ministro Roberto Cingolani per la Transizione Energetica: la riduzione passiva delle emissioni di CO2.
ITALIA NOSTRA