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Data: 30 Gennaio 2020

La Carta di Gubbio oggi

Si è concluso oggi il primo seminario dedicato alla Carta di Gubbio, voluto da Marina Foschi, Consigliere nazionale, e da Jadra Bentini, presidente della sezione di Bologna di Italia Nostra, propedeutico al Convegno nazionale di settembre con cui l’Associazione vuole ricordare i 60 anni dall’enunciazione di quel documento e soprattutto rilanciare il tema della tutela, la conservazione e la valorizzazione dei nostri centri storici. «È il primo di tre appuntamenti preparatori – dichiara Cesare Crova, organizzatore del Convegno e Consigliere nazionale di Italia Nostra –  per la redazione di un documento che verrà lanciato durante il Convegno e che proporrà temi e soluzioni per affrontare le nuove sfide che investono i centri storici italiani. Cominciamo da Bologna perché qui esiste una lunga tradizione di ricerca sui metodi di intervento sui centri storici e ricordiamo la Carta di Gubbio per gli effetti che ebbe immediatamente dopo la sua enunciazione, quando venne presa a modello per la cosiddetta “legge Ponte” e influenzò fortemente la pianificazione urbanistica in Italia. Con quest’iniziativa vogliamo riportare al centro della discussione non solo la pianificazione ma soprattutto la tutela e valorizzazione dei quei veri e propri gioielli che sono i nostri centri storici.»

I dati mostrano una sostanziale stabilizzazione della popolazione complessiva dei centri storici negli anni 2000, risultato di una media tra chi cresce e chi decresce, sia a Nord che a Sud. La minaccia principale per i centri storici è infatti rappresentata dallo spopolamento: la perdita di residenti è il risultato di molteplici forze in gioco ma in alcuni casi, come per l’Aquila e l’Italia Centrale, il motivo scatenante è chiaramente dovuto al terremoto. Non tutti i centri storici hanno però perso residenti, ci sono centri che sono riusciti a invertire la tendenza e ad attirare nuovi residenti, con incremento in alcuni casi di giovani e stranieri. Le differenze, però, possono essere macroscopiche: il 52% delle abitazioni nel centro storico di Frosinone è vuoto, a Ragusa è il 42%, mentre a Lecco il 42,2% delle abitazioni è occupato da non residenti. Nella Città Vecchia di Taranto un edificio su tre è inutilizzato, nel centro storico di Caltanissetta un edificio su cinque è inutilizzato, ad Agrigento, Benevento, Vibo Valentia, Trapani sono uno su dieci. In molte città del nord gli edifici inutilizzati hanno valori infinitesimali: 0,1% a Firenze, 0,2% a Siena (dati ANCSA e CRESME, 2017).

Altri problemi riguardano la gravissima crisi del commercio al minuto, nuovi e prorompenti usi turistici delle città d’arte, la terziarizzazione del patrimonio o il suo sotto utilizzo, scarsi investimenti per la manutenzione e gestione, estesa fragilità di tutti i centri abitati, ed in primo luogo quelli più antichi, a causa dei cambiamenti climatici o di calamità naturali come i terremoti.

Ma non tutto è negativo, anzi, i dati economici ci dicono che i centri storici dei capoluoghi di provincia sono il motore propulsivo del Paese. Tra il 2001 e il 2011 gli addetti che lavorano nei centri storici sono cresciuti del 18,7%, nello stesso periodo l’occupazione in Italia è cresciuta del 4,5%. I settori maggiormente innovativi, come i servizi di produzione e il turismo.

Italia Nostra inizia quindi oggi una riflessione articolata per fornire quanto più possibile strumenti al Paese con cui affrontare positivamente le sfide del futuro, tra grandi operatori economici, fenomeni sociali in rapida evoluzione, modifiche dell’ordinamento giuridico e cambiamenti climatici.

«Stiamo lavorando per attualizzare la validità dei principi della Carta – spiega l’urbanista Pier Luigi Cervellati – augurandoci che un loro aggiornamento possa far scattare una quanto mai necessaria discussione. Oggi, infatti, assistiamo all’assalto da parte della rendita fondiaria, cioè dei proprietari del ceto medio che avevano sostituito 60 anni fa i ceti popolari, teso a trasformare le loro abitazioni in strutture ricettive extra alberghiere, come si vede a Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Napoli, etc.  Un utilizzo improprio delle abitazioni che allontana i residenti e trasforma i centri storici delle città d’arte in un “popoloso deserto” (citando la Traviata). Problemi che vanno affrontati sia a livello normativo, che con edilizia popolare dentro la città storica, ma anche con una riflessione culturale sugli interventi architettonici ammissibili nei centri storici.»

«Mi sembra una straordinaria occasione – come spiega un altro urbanista che della Carta di Gubbio è stato un sostenitore, Vezio De Lucia – e va dato atto a Italia Nostra di essere stata tempestiva, centrando un punto che generalmente viene dimenticato. Infatti, c’è molta confusione in Italia sulla questione e quindi è quanto mai necessario riproporre il tema, occupandoci dei centri storici che sono attualmente allo sbando, come già accaduto negli anni ’60.»

«Anche noi geografi possiamo dare un contributo a questo tema, – dice Antonio Ciaschi – perché la crisi dei Centri Storici è legata imprescindibilmente ad un territorio più ampio e al rapporto che intercorre tra l’area metropolitana, la città, e l’area rurale.»

Oltre alle presentazioni di Walter Tega, Presidente dell’Accademia delle Scienze, di
Antonio Ciaschi, Prorettore dell’Università “Giustino Fortunato”, Ebe Giacometti, Presidente nazionale di Italia Nostra, Anna De Rossi, Presidente regionale di Italia Nostra e di  Cesare Crova, Consigliere nazionale di Italia Nostra, hanno partecipato con i loro interventi Vezio De Lucia, Urbanista,sull’“Attualità della Carta di Gubbio”, Pier Luigi Cervellati, già docente IUAV, con un contributo dal titolo “I principi della Carta di Gubbio non si toccano” e Paola Bonora, Università di Bologna, che ha trattato il tema “Dall’accaparramento immobiliare allo sfruttamento delle aree più appetibili”.

Sui temi specifici gli interventi hanno riguardato le seguenti problematiche: “Uffici pubblici e tutela mancata, una ricognizione da portare al Convegno nazionale di settembre” di Elio Garzillo, già Direttore Regionale Beni Culturali, Ministero e centri storici; Ezio Righi, Urbanista, “L’esercizio della tutela nel controllo edilizio”; Piero Cavalcoli, Urbanista, “Uffici pubblici e Uffici di Piano protagonisti della tutela urbanistica?”; Irene Cremonini, Urbanista, “Problematiche aperte nella prevenzione sismica degli insediamenti storici”; Paolo Foraboschi, IUAV, “Modelli convenzionali in normativa e confronto con il comportamento effettivo delle costruzioni storiche”; Emanuela Guidoboni, INGV e Centro EEDIS, “Conoscere l’azzardo sismico dei centri storici”.

Casi di studio sono stati presentati da Ilaria Agostini, Università di Bologna, Dipartimento Beni Culturali, Firenze. “La città storica tra delega del controllo delle trasformazioni e deroga ai principi della Carta di Gubbio”; e da Rossella Moioli, Politecnico di Milano, “Il centro storico di Vimercate: un percorso per il riconoscimento dei valori”.

Sui provvedimenti legislativi è intervenuto Giovanni Losavio, già Presidente nazionale di Italia Nostra, con un contributo dal titolo “La legge di tutela degli insediamenti urbani storici fedele alla Carta di Gubbio”.

 

Ufficio stampa Italia Nostra

Flavia Corsano | tel. 06-8537 2742 – Cell. 335-5344 767 | ufficiostampa@italianostra.org

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Sessant’anni dalla Carta di Gubbio – seminario a Bologna

Giovedì 30 gennaio, dalle ore 10.30 fino alle 17.30 presso l’Accademia delle Scienze a Bologna si svolge il primo dei seminari propedeutici al Convegno Nazionale in programma il prossimo settembre a Gubbio, organizzato da Italia Nostra, in collaborazione con l’Università Lumsa e l’Università “Giustino Fortunato” di Benevento per il 60esimo della CARTA DI GUBBIO.

 Il Seminario ribadisce l’attualità della Carta di Gubbio sulla salvaguardia e il risanamento dei Centri storici e risponde alla necessità di un esame critico della situazione attuale e delle difficoltà di applicazione. Nel seminario preparatorio (altri due saranno realizzati a Roma e a Benevento) verranno esaminati gli aspetti più propriamente urbanistici, grazie agli interventi di Vezio De Lucia e Pier Luigi Cervellati; aspetti economici del mercato immobiliare con Paola Bonora; l’efficacia degli uffici pubblici preposti alla tutela a tutti i livelli (Elio Garzillo); l’esercizio del controllo edilizio e all’applicazione delle sanzioni (Ezio Righi); le criticità degli Accordi di Programma (Piero Cavalcoli); mentre l’antisismica in Italia viene illustrata da Irene Cremonini, Paolo Foraboschi ed Emanuela Guidoboni. Infine vengono presentati alcuni casi di studio come quello recente di Firenze (Ilaria Agostini) e l’attività svolta in seno al Politecnico di Milano, con particolare riguardo a Vimercate, (Rossella Moioli).

Una prima Proposta di Legge, presentata da Vezio De Lucia per l’associazione Bianchi Bandinelli a fine 2018 e realizzata in gran parte da membri di Italia Nostra a partire da Giovanni Losavio, pone principi inderogabili alla pianificazione urbanistica, indicando anche incentivi.

Per approfondimenti https://www.italianostra.org/la-carta-di-gubbio-del-1960/

PROGRAMMA

Bologna 30 gennaio 2019, dalle 10,30 alle 17,30

Sala di Ulisse dell’Accademia delle Scienze in via Zamboni, 36

Ore 10,30-13,00

Saluti:
Walter Tega, Presidente dell’Accademia delle Scienze
Antonio Ciaschi, Prorettore dell’Università “Giustino Fortunato”
Ebe Giacometti, Presidente nazionale di Italia Nostra

Presiede:
Anna De Rossi, Presidente regionale di Italia Nostra

Modera:
Cesare Crova
, Consigliere nazionale di Italia Nostra

Interventi:
Vezio De Lucia, Urbanista, Attualità della Carta di Gubbio;

Pier Luigi Cervellati, già docente IUAV, I principi della Carta di Gubbio non si toccano;

Paola Bonora, Università di Bologna, Dall’accaparramento immobiliare allo sfruttamento delle aree più appetibili;

Uffici pubblici e tutela mancata, una ricognizione da portare al Convegno nazionale di settembre:

Elio Garzillo, già Direttore Regionale Beni Culturali, Ministero e centri storici;

Ore 14,30-17,30

Ezio Righi, Urbanista, L’esercizio della tutela nel controllo edilizio;

Piero Cavalcoli, Urbanista, Uffici pubblici e Uffici di Piano protagonisti della tutela urbanistica?

Sicurezza sismica e tutela.

Irene Cremonini, Urbanista, Problematiche aperte nella prevenzione sismica degli insediamenti storici; Paolo Foraboschi, IUAV, Modelli convenzionali in normativa e confronto con il comportamento effettivo delle costruzioni storiche;

Emanuela Guidoboni, INGV e Centro EEDIS, Conoscere l’azzardo sismico dei centri storici;

Casi di studio

Ilaria Agostini, Università di Bologna, Dipartimento Beni Culturali, Firenze. La città storica tra delega del controllo delle trasformazioni e deroga ai principi della Carta di Gubbio;

Rossella Moioli, Politecnico di Milano, Il centro storico di Vimercate: un percorso per il riconoscimento dei valori.

Provvedimenti legislativi
Giovanni Losavio
, già Presidente nazionale di Italia Nostra, La legge di tutela degli insediamenti urbani storici fedele alla Carta di Gubbio.

 In collaborazione con la Casa Editrice Bonomia University Press

Flavia Corsano

Ufficio stampa Italia Nostra | tel. 06-8537 2742 – Cell. 335-5344 767 | ufficiostampa@italianostra.org

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