Italia Nostra

Data: 30 Maggio 2010

Una mozione a difesa del paesaggio

Il nostro paesaggio è in pericolo: su più fronti, infatti, le ragioni della tutela di uno dei nostri beni comuni più preziosi sono contestate nei fatti e nelle decisioni politiche. Per questo il Congresso Nazionale di Italia Nostra, che si è svolto ad Ascoli Piceno il 22 Maggio 2010, dopo ampio dibattito sul tema congressuale “ Quale paesaggio per le generazioni future?” ha elaborato la seguente mozione:

“Il Congresso Nazionale di italia Nostra all’unanimità chiede alle Regioni e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali il rigoroso rispetto dell’art. 9 della Costituzione nell’elaborazione dei piani paesaggistici regionali e che gli enti preposti garantiscano ampia partecipazione, informazione e comunicazione pubblica, anche coinvolgendo le associazioni ambientaliste, come previsto nella legislazione vigente dal Codice per i Beni Culturali e il Paesaggio e dalla Convenzione Europea del Paesaggio. Italia Nostra vuole istituire un proprio osservatorio nazionale (espressione dei 18 punti di osservazione regionali) sui Piani paesaggistici, per monitorarne i metodi e i contenuti e per predisporre un dossier nazionale sugli stessi piani Regionali.

Italia Nostra esprime fortissime preoccupazioni sul recente Decreto legislativo sul federalismo demaniale che trasferisce dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali gran parte del patrimonio pubblico statale, vista la difficile situazione economica degli enti destinatari di tale patrimonio. Inevitabile appare la previsione della loro alienazione poiché se ne considerano solo gli aspetti puramente economici per la massima utilizzazione “funzionale” ; portando, quindi, questo inestimabile patrimonio a uno ‘spezzatino’ e a una svendita.

“Italia Nostra esprime anche il proprio fermo dissenso e la propria determinata opposizione ad ogni forma ulteriore di condono edilizio già anticipato con il decreto legge N°62 del 2010 relativo alla sospensione delle sentenze di demolizione degli immobili abusivi in Campania, e dichiara che si opporrà a questi provvedimenti anche ricorrendo al Parlamento Europeo e alla Corte Costituzionale.
“Auspica infine che la crisi economica del paese, non venga utilizzata come ulteriore operazione di saccheggio e di devastazione del territorio e del paesaggio, ma riafferma con forza che questa unica e irrepetibile risorsa consente di proiettare il nostro paese nella società e nell’economia della conoscenza fatte di valorizzazione del capitale umano e del patrimonio culturale al fine di consegnare alle generazioni future un patrimonio culturale e paesaggistico che appartiene a tutti gli italiani indipendentemente dai loro luoghi di residenza. Per superare la crisi l’Italia non ha bisogno di grandi opere, abusivismo e cemento, ma di valorizzare il proprio patrimonio culturale e i propri talenti”.

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