Italia Nostra

Data: 3 Luglio 2020

Augusta: sul restauro del Castello Svevo si invoca l’intervento di Franceschini per evitare abbattimento delle parti di fine ‘800

Restauro del Castello Svevo ad Augusta: Italia Nostra invoca l’intervento del ministro Franceschini per il restauro che prevede l’abbattimento parziale del sito archeologico. L’associazione chiede al titolare del dicastero ai Beni Culturali di esprimersi su una questione che fa discutere: l’abbattimento delle strutture realizzate a fine ‘800 per ospitare i detenuti in modo da riportare il maniero alla sua origine federiciana.

«Il progetto di restauro parziale – sottolinea Jessica Di Venuta, presidente della locale sezione di Italia Nostra prevede la demolizione della superfetazione carceraria edificata nel 1890, il Castello Svevo perderebbe la sua secolare struttura penitenziaria. Una pagina sarebbe strappata alla storia della città e ancor più a quella d Italia. Alessandro Serenelli l’assassino di Santa Maria Goretti, condannato a 30 anni di reclusione, dal 1918 fu trasferito dal carcere di Noto in quello di Augusta, dove si ammalò di spagnola ma sopravvisse, trasferito in altri penitenziari, uscì di prigione nel 1929, dopo aver scontato 27 anni di carcere». Demolire le mura del penitenziario sarebbe improprio secondo Italia Nostra: «in virtù di una corrente di pensiero – puntualizza – che ha indotto alla rimozione di gioielli del Barocco, un tempo ritenuto uno stile scandaloso, soprattutto per determinati luoghi ecclesiastici. Al giorno d oggi, invece, da buona parte degli architetti e in particolar modo dagli architetti restauratori, queste scelte sono ritenute non solo errate, ma quasi sacrileghe, dal momento in cui il bene culturale viene spogliato di parte della sua storia. Se parliamo del Partenone, così come del Tempio di Apollo di Siracusa (ove è stata abbattuta una caserma che lo nascondeva) gli interventi possono divenire discutibili dal momento in cui le superfetazioni costruite in tempi moderni “celavano, coprivano, nascondevano” l’edificio originario, privandone la veduta. Ma nel caso del Castello Svevo, queste ipotesi non reggono, perché buona parte delle costruzioni realizzate per il penitenziario non nascondono il livello federiciano, consistente nel solo piano terreno. Al contrario, nel caso del Castello Svevo, gli edifici del penitenziario arricchiscono l’interesse del sito, dal momento in cui il modello del carcere preso in esame fu quello francese (prigione di Gand, edificata da M. Verlaine) ed è uno dei pochi casi superstiti e che attualmente potrebbe rappresentare un ulteriore attrattiva per quel luogo». Per questi motivi Italia nostra Augusta chiede l’autorevole intervento di Franceschini «affinché non si perda il valore culturale del bene architettonico e il suo mantenimento sia affidato alla direzione generale delle Antichità e Belle arti, quale patrimonio di interesse culturale».

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