Quello dei centri storici è certamente uno dei temi principali portati avanti da Italia Nostra. L’Associazione, nata dopo la II guerra mondiale, proprio per contrastare i progetti sbagliati che stavano emergendo con il periodo della ricostruzione: il rischio era quello di distruggere ciò che rimaneva del centro antico delle città e di ricostruire, tutto dal nuovo, piuttosto che restaurare. È stato, soprattutto, grazie a Italia Nostra che si è introdotto il concetto di centro storico come bene “unitario”, da tutelare in maniera totale e non da considerare monumento per monumento. Questo ha portato a un’idea di tutela che, ancora, oggi ci permette di godere dei tanti centri antichi, piccoli o grandi che siano che costellano l’Italia. Ma le minacce sono ancora molte e Italia Nostra continua a vigilare, non solo nel concetto di “ricostruire piuttosto che restaurare” così che ha rilevato, da circa 50anni, una nuova crisi del centro storico generata dell’abbandono di moltissime attività commerciali storiche medie e piccole, a seguito dell’introduzione massiccia di “centri commerciali” costringendo di fatto all’abbandono del sistema economico esistente.
LOCALI STORICI DEL CENTRO DA PROTEGGERE:
Premesso quanto sopra occorre segnalare che esistevano fino a poco tempo fa vari antichi negozi di alimentari, che permettevano di fare piccole spese giornaliere in particolare alle persone anziane, e, ancora locali con attività di bar, pasticcerie, farmacie, cartolerie, ect, luoghi di incontro ebbene l’Amministrazione dovrebbe, secondo noi, organizzare una commissione tecnica-storica per creare una lista di locali da proteggere e agevolare in quanto sostenitore della vita economica e sociale del nostro centro storico agevolandone l’attività, in particolare con la concessione di permessi specifici. Con riferimento a attività commerciali e artigianali che hanno almeno un’Attività storica documentata: le tipologie previste dalla normativa sono: Storiche attività, Negozi storici e Insegne storiche e di Tradizione, eseguita questa ricerca le unità possono ottenere il riconoscimento e l’iscrizione all’apposito registro dei Negozi Storici. Alcune regioni riconoscono di partecipare ai bandi di finanziamento una volta iscritti nel registro Storico.
LA RICHIESTA:
Per questo, Sig. Sindaco, La informiamo che già inoltrammo al Comune, Sindaco Volpi, la richiesta prendendo come esempio “ l’antica fiaschetteria dei Giampaoli” in Via Cairoli. La nostra proposta partiva proprio dal fatto che i Giampaoli sono stati tra i primi a Massa ad aprire rivendite di vini ed olio, successivamente anche di ristorazione, si chiedeva il riconoscimento di locale Storico con l’agevolazione relativa in grado di superare le nuove disposizioni di Legge che di fatto rendono problematica l’attività pubblica anzi in molti casi la bloccano del tutto. La richiesta coinvolgeva altre attività commerciali del centro storico brevemente alcuni esempi: La pizzeria del BattÌ, L’osteria del Borgo, Gli Svizzeri, il Bar Bocci, l’Antica Hosteria delle “Quattro Nazioni”, la pasticceria Arpagaus, il giornalaio con tabacchi del Portone, Foto Nizza e poi varie altre attività come la coltelleria Sartini “ex arrotino”, la tappezzeria Niccolini etc etc
Per quanto sopra la nota rientra nell’attività di segnalazione e di collaborazione delle norme comprese nella Carta di Gubbio 1960, Salvaguardia e il Risanamento dei Centri Storici, elaborata da Urbanisti, Storici, Giuristi ed altri, redatta da Italia Nostra, restiamo in attesa di comunicazione in merito e porgiamo distinti saluti.
IL PRESIDENTE (Bruno Giampaoli)