Italia Nostra

Data: 1 Ottobre 2021

Il verde e il futuro di Alassio

Circa dieci anni fa, dietro commissione del Comune, il Dipartimento Polis dell’Università di Genova aveva redatto :”Le Linee guida per il Piano del Verde di Alassio”.
Si tratta di un documento molto articolato che esamina tutto, sia il verde pubblico che quello privato, mettendone in evidenza le criticità e anche i punti di forza.

Il documento parte dalla storia turistica di Alassio e dal suo “curriculum” di alto valore ambientale: la cittadina venne “scoperta” dagli inglesi nella seconda metà dell’ Ottocento e diventò in breve tempo il loro soggiorno prediletto, soprattutto durante gli inverni. Qui sono nate le ville, i giardini, le varie architetture di pregio , fra cui la stessa stazione, il Tennis Club, la Library…

Al turismo d’oltre Manica si accostò, agli inizi del nuovo secolo, quello della buona borghesia italiana, proveniente da Piemonte e Lombardia. Dopo la seconda guerra mondiale, con l’ampliarsi della domanda, purtroppo ebbero inizio le grandi speculazioni edilizie, che hanno visto un sempre maggiore incremento nei decenni successivi, stravolgendo alcuni degli angoli più belli della cittadina. Come non ricordare la pineta lungo la passeggiata verso il porticciolo, sostituita da palazzine che poco hanno a che fare con il carattere locale?

Oggi noi dovremmo aver capito quanto gli scempi edilizi producono uno scadimento del livello, mentre i luoghi che sono riusciti a mantenere le caratteristiche locali ( esempio Portofino. Camogli…) hanno adesso un alto pregio e contribuiscono a offrire lavoro e rendere l’economia dell’intero paese più florida.

Ad Alassio esistono, per fortuna, ancora delle eccellenze, quali il centro storico, il bellissimo litorale sabbioso, parti della collina sottratte al cemento, alcuni giardini.
Dovremmo, nell’interesse pubblico, evitare di commettere gli stessi errori del passato, invece purtroppo ancora oggi non siamo riusciti a far maturare la coscienza della tutela e valorizzazione di questi beni e continuiamo a vedere alcuni scempi: enormi, appariscenti costruzioni sulla collina, abbattimenti di ville per far posto a costruzioni che nulla hanno a che vedere con il contesto in cui si trovano, esagerata cementificazione anche di aree verdi e di rii, che contribuiscono a creare gli allagamenti che sappiamo nella stagione delle piogge.

Nel Piano del verde vengono fatte analisi e proposte di riqualificazione, manutenzione e“mitigazione” di alcuni luoghi che non rispondono ai criteri di alto valore turistico cui la cittadina della Riviera dovrebbe far parte .
Oggi, rispetto agli anni della stesura del Piano del Verde, assistiamo a dei cambiamenti, in primis l’aggravarsi dei problemi dovuti ai cambiamenti climatici che hanno portato ad un aumento delle temperature e a forti precipitazioni di tipo tropicale che, in un terreno fortemente impermeabilizzato dall’asfalto e dove la manutenzione dei muri a secco non è curata, produce allagamenti e frane.
Come sappiamo bene anche il mare, durante questi ripetuti fenomeni, diventa particolarmente aggressivo nei confronti del litorale, fino ad arrivare a minacciare le case .
Il ripascimento della scorsa primavera ha contrastato temporaneamente il fenomeno,ma ci preme sempre ribadire la nostra posizione che vede la necessità da una parte di raddoppiarne la cubatura e dall’altra di liberare la sabbia da tutte le barriere in cemento e dalle costruzioni inamovibili che contribuiscono a peggiorare la situazione, aumentando comunque l’erosione, provvedendo poi alla loro sostituzione con manufatti su palafitta Sottolineamo poi come la prateria di Posidonia sia la naturale opera di difesa a mare: il suo strato foliare infatti funziona da un lato come una specie di ‘trappola’ per le particelle di sabbia in sospensione facilitandone la deposizione, dall’altro smorza naturalmente l’energia delle onde. La Posidonia contribuisce poi ampiamente ad aumentare la biodiversità e sottrae CO2 come tutte le piante. Pensiamo quindi che dovrebbe essere perseguita la sua piantumazione per incrementare la superficie di prateria nel golfo.

Alla luce di quanto sopra ricordato, per rispettare e valorizzare l’identità e la peculiarità di villeggiatura storica, la sezione di Italia Nostra Alassio richiede che venga prestata grande attenzione nel valutare le scelte che riguardano il litorale, il mare e il suo arenile, che si cambi atteggiamento nei confronti delle concessioni a nuove edificazioni ed alla loro conformità con il contesto, tenendo conto che già tanto suolo è stato consumato a danno della collina ( la Liguria è in vetta alle classifiche italiane ed europee sul consumo di suolo) che venga tutelato il centro storico e i suoi arredi e che venga perseguito lo sviluppo del sistema del verde, fonte di benessere e di rigenerazione psico-fisica.

A questo proposito dobbiamo ricordare che le mulattiere del comune di Alassio rappresentano un’eredita’ importante e particolare: permettono di accedere dal centro della citta’ a frazioni quali Solva e Moglio ma anche a bellissimi sentieri che si arrampicano sulle colline alle spalle della citta’ tra ulivi, pini e macchia mediterranea. I sentieri permettono di raggiungere a piedi o in bicicletta localita’ quali La Torre di Vegliasco, l’altopiano della Crocetta, il santuario di Madonna della Guardia e l’itinerario spettacolare dell’Alta Via della Baia del Sole. Già l’Amministrazione, grazie a parte delle entrate della tassa di soggiorno destinato al tracciamento, mantenimento e segnalazione delle mulattiere e sentieri, ha fatto un buon lavoro di pulizia e manutenzione.

Ci auguriamo che il progetto per la cartellonistica delle mulattiere e sentieri sia altrettanto chiara, duratura ed utile. Attualmente la segnaletica e’ praticamente inesistente, a parte qualche vecchio cartello vetusto e (fortunatamente) alcuni pittogrammi del CAI ancora visibili su pietre e alberi. Vorremo proporre che la cartellonistica progettata includa: destinazione, tempo di percorrenza, pittogramma e, dove opportuno, altitudine. Questo tipo di segnaletica permettera’ ai sentieri alassini di rientrare visibilmente negli itinerari del territorio sia per chi inizia da Alassio sia per chi accede dai territori limitrofi.

Tutti dobbiamo imparare ad assumere comportamenti sempre più responsabili nei consumi del suolo, dell’aria , dell’acqua, nel riciclo dei rifiuti.

Alla Pubblica Amministrazione chiediamo di tenere conto delle linee guida del Piano del Verde, lavoro di qualità, per rendere più bella e vivibile Alassio e di piantare sempre più alberi che, secondo l’ultimo rapporto ONU, è una questione ineludibile per tentare un contrasto alle emissioni di CO2.

Nelle città sempre più torride, infatti, la naturale difesa sono più alberi per contrastare il caldo, purificare l’aria, rendere più piacevole questo luogo di vacanze e riposo, visto anche che ad Alassio mancano giardini ombrosi.
E’ molto importante inoltre considerare che fra i principali obiettivi del PNRR (capitolo M2C4, Tutela del territorio e delle risorse idriche), approvato di recente, sono previsti stanziamenti per contrastare i rischi idrogeologi, per agire sulla tutela delle aree verdi urbane ed extraurbane e per la creazione di nuove aree per salvaguardare suolo, aria, mare.

Crediamo che un’opportunità del genere debba essere colta per l’interesse del nostro paese.
Italia Nostra, sezione di Alassio, sulla base di tutto ciò, chiede di poter aprire un dibattito pubblico sul Verde, aperto agli esperti, all’Amministrazione, alle altre Associazioni, alla cittadinanza tutta.

 

Italia Nostra, sezione di Alassio

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