Come tante altre identiche realtà del territorio della nostra provincia il Museo Archeologico “Pompilio Bonvicini” di Falerone, chiuso da tempo, accomuna il colpo fatale dovuto alla pandemia ai danni strutturali ben più gravi degli eventi sismici del periodo 2016-2018. Un colpo fatale per un piccolo museo, dimenticato dai turisti, privato della linfa vitale delle “scolaresche” e lontano dall’ottenere i dovuti finanziamenti per la sua ristrutturazione. Per questo è stato scelto dalla sezione di Fermo di Italia Nostra ed inserito nella lista dei musei locali coinvolti nella Settimana del Patrimonio Culturale 2021, che va dal 01 al 16 maggio 2021, come simbolo di una struttura culturale che, per diffusione e consistenza patrimoniale rappresenta un capitale inestimabile per l’economia e per la visibilità di una cittadina, Falerone, dalla suggestiva bellezza, ricca di storia e di ricchezze artistiche.
Lo scopo è quello di spingere al recupero del museo. Il suo ruolo potrà essere senza dubbio quello di fulcro di idee, conoscenza, valori, capacità educativa, in grado di creare un nuovo capitale sociale e umano, un’istituzione volta al servizio della comunità diventando parte integrante della società del territorio.
Italia Nostra sezione del Fermano auspica per le amministrazioni la consapevolezza della necessità del suo totale recupero perché quanto prima possa ergersi come porta di ingresso della cittadina di Falerone e diventi l’inizio di un racconto che comincia all’interno del museo stesso e continua poi in tutti i territori circostanti.
Fino a domenica 16 maggio 2021, nel pieno rispetto delle norme anti covid, sono in programma incontri in web, flash mob e visite al sito archeologico di Falerio Picenus, con modalità che saranno tempestivamente comunicate a mezzo stampa, e.mail e sulla pagina Facebook di Italia Nostra sezione del Fermano.
Leggi la scheda di approfondimento: Appunti Museo Archeologico
guarda il ppt: POWERPOINT MUSEO DI FALERONE
per vedere il video: https://youtu.be/CMDYECfx4sM
Scheda breve: La raccolta del museo è formata da reperti del sito dell’antica Falerio Picenus.
Il primo ordinamento museale risale al 1928, all’interno del Palazzo Comunale.
Consta di circa 300 pezzi, compreso materiale ceramico di epoca pre-protostorica, con la quasi totalità della raccolta appartenente ad epoca romana.
Falerio Picenus, infatti, è un sito di epoca romana, sorto nel 29 a.C. da cui scavi sono emerse una statua di Venere senza braccia ed una di Giove che sono attualmente esposti al Museo del Louvre di Parigi, testimonianze preziose del sistematico depredamento seguito ai primi scavi del 1777 nell’area.
Già in poca evidenza fino al primo decennio dell’anno 2000, il Museo, chiuso ed inagibile, è oggi in stato di totale squallore, con reperti distribuiti in varie strutture, dopo gli eventi sismici 2016/2018.
Per promuovere il museo sono previsti un evento in diretta sui social e situazione pandemica permettendo, una visita guidata a Falerone. Per finire ci sarà una mostra fotografica a Fermo, nel cortile della sede della sezione.