Italia Nostra

Data: 18 Aprile 2016

Italia Nostra chiede il recupero e valorizzazione del patrimonio storico della ex DSSE dell’Aeroporto A. Barbieri di Guidonia

Dopo l’apposizione del vincolo da parte della Soprintendenza Italia Nostra chiede il recupero e valorizzazione del patrimonio storico della ex DSSE (Direzione Superiore Studi ed Esperienze) dell’Aeroporto A. Barbieri di Guidonia massima testimonianza dell’eccellenza dell’aeronautica italiana tra gli anni venti e gli anni quaranta.

Premessa. All’interno dell’aeroporto militare A. Barbieri di Guidonia Montecelio, su un’area di circa 18 ettari, si trovano cospicui resti delle strutture della D.S.S.E. (Direzione Superiore Studi ed Esperienze). Inaugurata il 1°/02/1928, e attiva fino all’8 settembre 1943, raggiunse una posizione di assoluta eccellenza a livello mondiale per la ricerca e la sperimentazione nel settore aeronautico. Nel dopoguerra gli scienziati formati alla DSSE (detti “guidoniani”) occuparono posizioni di grande rilievo, soprattutto negli U.S.A., dove l’Ing. Antonio Ferri e il Prof. Luigi Crocco hanno dato un contributo riconosciuto come fondamentale allo sviluppo del settore aeronautico e aerospaziale.

Nel 1944 le strutture della DSSE furono danneggiate dall’esercito tedesco, e da allora hanno subito un lento ma inesorabile degrado; ciononostante sono così importanti per la storia della scienza aeronautica, che la stessa N.A.S.A. nel 1988 ha richiesto il gemellaggio di Guidonia con Cape Canaveral. Numerose proposte di recupero furono fatte dai più importanti e famosi scienziati “guidoniani” che la avevano “valorizzata” con il loro ingegno e il loro duro lavoro, come ha raccontato il Prof. Ing. Bernardino Lattanzi nel bel libro “Vita ignorata del Centro Studi ed Esperienze” del 1990.

Breve cronistoria. La competenza per il recupero e la valorizzazione della DSSE è rimasta una questione interna all’A.M., fino all’approvazione nel 1997/99 di nuove leggi riguardanti il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) e in particolare del DECRETO LEGISLATIVO 29 ottobre 1999, n. 490 con il quale l’Art. 3 definiva le -“Categorie Speciali di beni culturali”- inserendo tra queste al comma f) : “i beni e gli strumenti di interesse per la storia della scienza e della tecnica aventi più di cinquanta anni”.

Dopo varie vicissitudini il comune di Guidonia ha emesso una delibera, la n. 173 del 29/06/2000, costituendo un Gruppo di Lavoro (G.d.L.) per studiare una soluzione per questo patrimonio; durante questi lavori fu consegnato, in data 7/12/2000, dall’Ing. Tullio Cardia al comune di Guidonia e trasmesso al G.A.R.I. (Genio Aeronautico Ruolo Ingegneri) un progetto elaborato in collaborazione con il Prof. Ing. Luigi Broglio (direttore del programma spaziale italiano), Prof. Ing. Bernardino Lattanzi ed altri illustri scienziati e tecnici. All’interno di questo veniva tempestivamente e per la prima volta “richiesto il riconoscimento di bene tutelato in forza del comma f) dell’Articolo 3 (Categorie speciali di beni culturali) ecc.” di cui al D.Lgs 490, con la necessità di bandire “concorsi” ad hoc, ecc.

Purtroppo, dopo l’improvvisa scomparsa del Prof. Broglio avvenuta in quel periodo, ci sono state “interferenze” nel procedimento prescritto dalla legge. Non avendo avuto più notizie in relazione agli impegni sottoscritti, l’Ing. Lattanzi, coadiuvato da altri professori, ingegneri e tecnici interessati alla tutela e alla salvaguardia del vene, si rivolse molto preoccupato al MIBAC, esponendo l’intera questione. I successivi e incresciosi eventi, hanno visto intervenire più volte il Parlamento, la Regione Lazio, associazioni, gruppi di ingegneri, tecnici ecc., finchè il MIBAC, sollecitato da Italia Nostra, ha ribadito con la lettera del 15/05/2012 la procedura amministrativa prevista per il recupero e la valorizzazione della DSSE: apposizione del vincolo, tutela e nomina di una commissione di esperti ecc., come descritto nell’appello per la salvezza dei ruderi del 30/06/2014.

Ulteriori incresciose “interferenze” hanno ostacolato l’applicazione della procedura per l’apposizione del vincolo, ancora una volta sollecitato da Italia Nostra nell’incontro dell’ottobre 2015 con la Soprintendenza competente. La quale comunque è intervenuta concretamente aprendo l’iter previsto dalla legge a cui finalmente sta collaborando la stessa A.M. I resti del DSSE saranno finalmente vincolati, in significativa coincidenza con il centenario dell’aeroporto Barbieri. Con l’apposizione del vincolo da parte della competente Soprintendenza si ripropone il problema del recupero di cui all’oggetto.

Le richieste di Italia Nostra. In riferimento allo stato delle strutture rimanenti della DSSE, circondate da strisce bianche e rosse con avvisi di “pericolo di crolli”, si è intervenuti più volte chiedendo anche al CSM la messa in sicurezza e la nomina della prevista commissione che “è ora più che mai necessaria e urgente, con la condizione che questa commissione sia composta di veri esperti (architetti di fama, dirigenti dei enti aeronautici internazionali (NASA), magistrati competenti ecc..)” la quale, oltre ad “… esaminare le proposte avanzate”, possa anche “svolgere un’indagine su tutto quanto è accaduto”.
Italia Nostra, ringraziando quanti stanno da tempo collaborando per la salvezza della DSSE, resta in attesa di una concreta risposta agli urgenti richiesti provvedimenti, chiedendo alla Stampa di intervenire, e rimanendo a disposizione di chiunque per fornire ulteriori spiegazioni e documentazioni di merito.

Carlo Boldrighini, presidente della sezione Aniene e M. Lucretili

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