Italia Nostra

Data: 30 Settembre 2021

Italia Nostra, il caso Maddalena e la mancanza di ascolto dell’amministrazione comunale

A fine luglio 2021 l’amministrazione comunale di Catanzaro ha comunicato a mezzo stampa di aver terminato il concorso di progettazione per la riqualificazione dell’area della Maddalena, di aver preferito un progetto del quale ha mostrato il rendering e di voler passare alla fase esecutiva con bando entro la fine del 2021. Subito dopo, alcune associazioni che hanno a cuore le sorti della città ormai allo sbando, Catanzaro è la mia città, Catanzaro nel cuore, Cara Catanzaro, Mirabilia, Osservatorio per il decoro urbano, Petrusinu ogni minestra, con l’adesione di Italia Nostra, hanno inviato al sindaco della città l’invito a presentare il progetto del rifacimento dell’area della Maddalena in un incontro pubblico aperto a tutti, facendo intervenire tecnici dell’amministrazione e possibilmente anche della Soprintendenza e degli ordini professionali cittadini.

Com’è noto, l’associazione di tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, Italia Nostra, attraverso la sua sezione di Catanzaro nell’estate 2018 aveva già promosso una petizione popolare per la tutela del quartiere Maddalena e il centro storico di Catanzaro alla quale avevano aderito più di 1000 firmatari fra associazioni, intellettuali, cittadini. La petizione si opponeva con forza alla paventata demolizione della scuola Maddalena già convento delle Convertite del XVI secolo, di notevole interesse storico-artistico, che il Comune aveva previsto per utilizzare i finanziamenti regionali assegnati alla città e finalizzati all’edificazione di residenze per militari. A questo importante segnale di contestazione delle scelte operate, riteniamo, che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto prestare maggiore ascolto cercando di agire nel proseguimento dei suoi propositi in un clima di coinvolgimento, anche a mezzo assemblee pubbliche di tutti i cittadini e portatori d’interesse, sperimentando finalmente per Catanzaro modelli di amministrazione trasparente e partecipativa nell’interesse di tutti. Il cosiddetto principio di sussidiarietà che avvicina i cittadini alla pubblica amministrazione, allontanando la sfiducia nella politica e sancendo il diritto a prendere parte alle decisioni o a concorrere allo svolgimento delle attività e delle scelte con azioni atte a migliorare la vita di tutti.

Tornando alla cronologia dei fatti, il 24 luglio 2018 la Soprintendenza, rappresentata dal funzionario di zona, fece il sopralluogo nell’edificio della scuola Maddalena alla presenza del vicesindaco Cardamone, dell’allora presidente della sezione di Catanzaro di Italia Nostra Maria Adele Teti e dell’architetto Oreste Sergi. A seguito del quale si stabilì che a causa dei danni provocati dal terremoto del 1908, negli anni 20 la porzione dell’edificio dell’ex Monastero delle Convertite era stata demolita e sul sedime della stessa, nel 1926, costruito un edificio in cemento armato adibito a scuola. L’edificio fu poi sopraelevato negli anni 50 e fatto oggetto di pesanti lavori di manutenzione che nel tempo crearono seri problemi di stabilità, fino ad arrivare alla chiusura definitiva avvenuta nella seconda decade degli anni 2000.

Facciamo notare che la facciata sul largo Marincola Cattaneo è ancora oggi integra e pressoché fedele al progetto del 1926 e che uno dei motivi addotti per la sua demolizione riferisce di strutture in cemento armato su muratura denunciando quindi l’esistenza, anche se non la consistenza, di porzioni di antica muratura precedente. Il funzionario della Soprintendenza suggerì che, qualora si fosse deciso di procedere alla demolizione dell’edificio e a progettarne la ricostruzione, oltre a mettere in atto tutte le indagini sotto il profilo storico archeologico artistico stratigrafico ecc. necessarie in questi casi, sarebbe stato opportuno mantenere integre le quinte prospettiche per conservare i caratteri identitari dei luoghi. Il progetto scelto e presentato a fine luglio 2021 dall’amministrazione comunale, da quello che si evince dalle immagini del rendering, prevede la distruzione del prospetto del 1926 e mantiene la sola torre campanaria infischiandosene della storia e della sensibilità dimostrate dai cittadini oltre che di pareri tecnici autorevoli e consigli della Soprintendenza. Molti gli interrogativi ancora aperti sulla questione che potrebbero facilmente essere chiariti dagli amministratori in un incontro pubblico come richiesto.

Uno per esempio riguarda il titolo di proprietà qualora il progetto venga realizzato. Sarà ancora in testa al Comune? O sarà ceduto? E se sì, a che titolo e a chi? Al Ministero o ai singoli occupanti? Con quale contropartita per la comunità catanzarese? Il concorso ha seguito una regolare procedura? Il progetto prescelto mantiene i volumi preesistenti come previsto dallo strumento urbanistico vigente? Come si è arrivati a una nuova progettazione e a nuovi volumi? Quanto previsto soddisfa gli standard urbanistici per nuovi volumi? Gli uffici tecnici comunali hanno espresso parere? L’amministrazione Abramo ha interesse a utilizzare un finanziamento per residenze di militari che a suo dire ripopolerà quel quartiere prima desertificato con la chiusura di tutte le scuole, e ancora una volta ignora la storia, la memoria, l’identità dei luoghi oltre che la percezione e sensibilità che di tutto questo mostrano di avere i cittadini.

La città nel suo insieme manifesta, infatti, evidenti segni di una crisi drammatica e inarrestabile e a nulla sono valsi gli errori del passato e le responsabilità gravissime di chi l’ha governata per comprendere che la strada della cancellazione di ogni traccia di memoria e interventi disarticolati siano la strada maestra per condurre la città alla morte che, come ogni morte, sarà definitiva. Italia Nostra intende rassicurare quanti l’hanno appoggiata nelle sue lotte affermando che continuerà a seguire con grande attenzione il caso della Maddalena e che il suo interesse nel tempo non è mai venuto meno. Oltre alla domanda di accesso agli atti, ai sensi della L. 241/1990 e della legge 30/2013, al Comune di Catanzaro, alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone e al Segretariato Regionale per la Calabria nel marzo del 2019 e relative vicende per le quali è stata coinvolta la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha affermato l’obbligo per il comune di Catanzaro di fornire tutti gli atti inerenti alla vicenda, compreso gli atti interni e le missive tra uffici, è solo di una settimana fa la sua richiesta di un incontro al Soprintendente Fabrizio Sudano per discutere dei ritrovamenti archeologici in città e del caso Maddalena che rimane centrale nelle attività dell’associazione.

Italia Nostra Catanzaro

La presidente Elena Bova

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