Italia Nostra

Data: 4 Febbraio 2021

La piantumazione di quattro alberelli: solo propaganda per nascondere la demolizione dell’ex Panificio Militare di Firenze a vantaggio di un nuovo centro commerciale

Mentre si avvicina il giorno della distruzione dell’ex Panificio Militare di Firenze (decisa senza partecipazione alcuna dei cittadini), alcuni politici non trovano di meglio che farsi fotografare e filmare mentre piantano qualche alberello nell’area che sta per essere sconvolta dalle ruspe. Ci si nasconde dietro un dito, promettendo aree verdi, piste ciclabili, qualità della vita, e intanto il patrimonio architettonico storico di Firenze viene massacrato, per far posto all’ennesimo centro commerciale, contro ogni logica indicazione che si dovrebbe trarre dalla gravissima crisi sanitaria.

Come è noto, l’ex Panificio Militare, indicato nei documenti anche col nome di Caserma Guidobono, venne ultimato nel 1933: ha un valore innanzitutto storico, giacché per la funzione primaria che risulta aver svolto a livello nazionale (quella di fornitura dei prodotti da forno per le forze armate) è rimasto, in Italia, un complesso unico nel suo genere, e nell’area densamente edificata lungo Via Giovan Filippo Mariti (dal Torrente Mugnone fino a Piazza Dalmazia per intendersi), è sicuramente l’edificio non residenziale di maggiore risalto e che occupa un intero isolato. Benché l’ex Panificio Militare non raggiunga le vette qualitative di altre celebri architetture fiorentine costruite nello stesso periodo o poco dopo – la Stazione di Santa Maria Novella, la Scuola di Guerra Aerea, la Manifattura Tabacchi – nondimeno l’edificio è un’insigne testimonianza della transizione stilistica dal tardo storicismo eclettico alla fase più ‘moderna’ e funzionale dell’architettura degli anni ’30 del secolo scorso, con alcuni dettagli stilistici di grande pregio, quali le cornici della palazzina che si erge nell’angolo sud e le alte lesene disadorne della torre.

Non si può non restare allibiti nel pensare che qualcuno possa aver deciso di radere al suolo tutto il complesso, senza aver prefigurato la costruzione di un sostitutivo complesso architettonico di maggior pregio, anche riguardo al riassetto dell’area.

La paventata demolizione dell’opera appare, quindi, sbagliata da qualunque punto di vista la si guardi, tanto più se si considera che l’ex Panificio Militare, come accaduto a tanti altri edifici di ‘interesse storico-architettonico’, potrebbe benissimo accogliere funzioni diverse da quelle originarie, comprese le commerciali, senza dover essere distrutto.

Della deplorevole operazione è stata data notizia al DOCOMOMO International, dal quale è sperabile attendersi un intervento.

Italia Nostra Firenze

 

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