Italia Nostra

Data: 30 Dicembre 2020

Nuovo ospedale Alba-Bra di Verduno: Italia Nostra invia le proprie osservazioni agli enti competenti

Nuovo ospedale Alba-Bra di Verduno: Italia Nostra invia le proprie osservazioni agli enti competenti. Qui di seguito il testo integrale della missiva inviata dalla Sezione di Italia Nostra Alba, Langhe e Roero in data 29 dicembre 2020 alle istituzioni e agli organi di stampa.

 

Italia Nostra
Sezione di Alba
Langhe e Roero
via Vivaro, 2
12051 Alba (CN)
alba@italianostra.org

Alba, 29/⁠12/⁠2020
prot. n. 55/⁠2020-⁠

Spett.le  Direzione e servizio tecnico
ASL CN2
via Vida, 10
12051 Alba (CN)

Sig. Sindaco
AMMINISTRAZIONE COMUNALE
12060 Verduno (CN)

p. pubb.ne  Organi di stampa
Loro sedi.

 

OGGETTO: osservazioni al progetto di aree verdi presso l’ospedale Alba-Bra  nel territorio di Verduno (CN)

Avendo appreso dal settimanale “Gazzetta d’Alba” n. 48 del 22/12/2002 la proposta progettuale di realizzare un «parco» dentro e fuori l’ospedale Alba-Bra nel territorio verdunese, questa Sezione di “Italia Nostra” ritiene di esprimere proprie osservazioni. In tal modo si collega pure il nostro comunicato in data 14/4/2019 -prot. n.  28/2019, con precedenti osservazioni al proposto «bosco da tartufi» da realizzare nelle medesime aree esterne al nuovo nosocomio.

–    Com’è noto, “Italia Nostra” fin dall’inizio si è espressa negativamente sulle questioni di localizzazione e di stridente impatto paesaggistico della struttura in un sito inadeguato e poi in opposizione a vari progetti (taluni anche “bizzarri”) per risolvere pure i derivati problemi di collegamento stradale. Pertanto facciamo ancora riferimento ai nostri passati documenti al riguardo. Comunque, essendo entrato in funzione il nosocomio “Michele e Pietro Ferrero” a Verduno, ora, sull’impulso della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra e grazie al sostegno finanziario della famiglia Ferrero, viene presentato il progetto in fase di elaborazione (“L’ospedale nella natura / la natura nell’ospedale”).  Si tratta della realizzazione di un «parco dentro e intorno all’ospedale, con degli “healing gardens” (giardini terapeutici) per la salute e il benessere delle persone che lo vivono», per un totale di 50.000 mq. Il progetto, studiato dai proff. G. Senes e N. Fumagalli dell’Università di Milano, prevede sia aree verdi negli spazi connessi alla struttura (corti interne, terrazzi, portici), sia piantumazioni nelle aree più remote, ma sempre di pertinenza del nosocomio.

–    Specificatamente questa Sezione di “Italia Nostra” intende puntualizzare alcune osservazioni proprio su queste superfici non all’interno, né correlate al parcheggio sul lato verso Santa Vittoria d’Alba. Si tratta delle aree così definite nell’ipotesi progettuale:  «Viale d’ingresso dell’ospedale» (n. 1), «Prato paesaggistico con alberi esemplari» (n. 2). Come già espresso nel succitato comunicato di questa Associazione del 2019, le funzioni salienti di queste superfici alberate dovrebbero essere la mitigazione visiva nel paesaggio della “stridente”, “ingombrante” struttura del nosocomio ed il sollievo salubre per degenti e visitatori.  In tal senso “Italia Nostra” chiede che siano messi a dimora alberi d’alto fusto, rigorosamente di specie autoctone nelle Langhe (querce, frassino, acero campestre, pino silvestre, faggio, castagno ecc.).

Pertanto, sarebbe realizzabile nel n. 2 una prevalente area boschiva che dovrebbe morfologicamente rifarsi sia all’assetto del suolo, sia al carattere vegetazionale dei boschi ancora esistenti nella Bassa Langa tra la valle del Tanaro e le pendici collinari fra Verduno, Roddi, La Morra. Inoltre, considerando la necessaria fruibilità di quanto sarebbe attuato, si potrebbero indicare con apposita cartellonistica informativa le specie degli alberi piantati nelle superfici destinate a tal fine. Nel sottobosco, facendo anche riferimento al progetto “LifeOrchids” (www.lifeorchids.eu), sarebbe pure pertinente la piantumazione di orchidee autoctone delle Langhe. Invece, per quanto concerne le aree contrassegnate con il n. 1, si auspica la realizzazione di viali con autoctone specie d’alto fusto, a memoria dei “viali monumentali” che caratterizzavano le stradine d’accesso ai complessi di pregio storico-architettonico.

Distinti saluti.
Il Presidente
(Sergio Susenna)

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