Italia Nostra

Data: 18 Marzo 2024

Arsenico e vecchi giochetti

Arsenico e vecchi merletti (Arsenic and Old Lace) è un film americano degli anni quaranta, celeberrimo e molto divertente. Arsenico e vecchi giochetti è invece un film locale di questi anni, sconosciuto ai più e divertente per niente. Qui di seguito la trama.

1. L’arsenico è naturalmente quello di cui hanno dato notizia in questi giorni alcuni giornali locali, rinvenuto nella falda al di sotto dello stabilimento della Eco Fox srl di Punta Penna. Il dato in questione risale al febbraio 2023, ma la presenza di arsenico nella falda era già stata resa nota in un comunicato dell’Associazione civica Porta Nuova dell’ottobre 2020, all’epoca del tutto ignorato dalle testate locali (ad eccezione de Il Centro). Anzi, per ammissione della stessa Eco Fox srl (in una comunicazione datata 11 maggio 2020) nello stesso sito già “nel 2010 e nel 2013 fu trovato arsenico in quantità superiore ai limiti di legge”: ciò che contestualmente l’azienda attribuisce “a un errato campionamento o a un errore analitico”, salvo poi (11 gennaio 2024) accorgersi che la contaminazione andava invece addebitata a certi “terreni di riporto” presenti nell’area dello stabilimento.

In quest’ultima comunicazione la Eco Fox srl ammette altresì, nella falda, “la presenza di idrocarburi [potenzialmente cancerogeni, mutageni, teratogeni, NdR] in concentrazioni superiori alle soglie limite di legge”. I quali (già rilevati nell’ottobre 2010, e invano segnalati da Porta Nuova dieci anni dopo, aggiungiamo noi) sono beninteso da ascriversi a “potenziali eventi accidentali non registrati”, come si legge nel Piano di Caratterizzazione proposto dall’azienda lo scorso febbraio.

Quanto invece al superamento della soglia di contaminazione per ferro e manganese (quest’ultimo, faceva rilevare Porta Nuova, fino a 80 volte il limite), ben noto e ampiamente accertato sin dall’ottobre 2010, questo è certamente da addebitarsi, così argomenta l’azienda, alla “diffusione naturale nei terreni”, secondo quanto asseverato in due righe (prescindendo cioè dalla noiosa metodologia analitica raccomandata a livello nazionale e internazionale) dall’allora direttore del Dipartimento Sub Provinciale ARTA di San Salvo nel dicembre 2010.

2. Con tutto questo, ossia nonostante la presenza accertata già nel lontano ottobre 2010 nella falda della Eco Fox srl di valori di ferro, manganese, arsenico, idrocarburi totali oltre i limiti di soglia la relazione dell’ARTA riteneva “possibile di non attivare, al momento, la procedura prevista dall’art. 242 del D.Lgs 152/06”, vale a dire la presentazione del Piano di Caratterizzazione. Evidentemente di diverso avviso il Comune di Vasto che, di fronte allo stesso quadro, ma 14 anni dopo, e ad appena 6 anni dal relativo sollecito giunto dalla Regione (DGR 28.12.2018), lo ha formalmente richiesto alla Eco Fox srl lo scorso 6 febbraio.

3. Infine. Nella sua comunicazione del 14 marzo 2023 la Eco Fox srl scrive: “Dato che la contaminazione riguarda le acque sotterranee e la causa della contaminazione da arsenico risulta ancora sconosciuta, l’area interessata potrebbe essere molto più ampia rispetto all’area occupata dallo stabilimento”. Concordiamo pienamente.

“Si ricorderà forse che, a seguito di un analogo riscontro di potenziale contaminazione della falda (piombo e cloruri), il Comune di Vasto emise nell’aprile 2012 un’ordinanza con la quale intimava alla ditta Istonia Energy, che progettava nella zona industriale l’installazione di una centrale a biomasse, “l’immediata sospensione dei lavori”. Ora, è agevole constatare che il triangolo di vertici: Eco Fox-Puccioni [essa pure nell’elenco regionale dei siti potenzialmente contaminati]-sito di Istonia Energy comprende pressoché tutta l’area industriale di Punta Penna. Sembra dunque più che verosimile che la potenziale contaminazione della falda riguardi l’intera area industriale. 

Ricordiamo che la normativa prevede per la Giunta Regionale, “in caso di aree potenzialmente contaminate di vasta estensione e di rilevanza socio-economica” –e ci pare sia il nostro caso- la facoltà di “istituire Siti d’Interesse Regionale (SIR)”, come difatti già sono stati istituiti a Celano, nel Pescarese (Saline Alento) e a Chieti Scalo. 

Ci pare lo strumento più adeguato per affrontare il problema nella sua reale dimensione. Ma anche qui la prima mossa spetterebbe all’Amministrazione comunale…”

Così l’associazione Porta Nuova, ottobre 2020.

Vasto, 17 marzo 2024

Prof. Davide Aquilano

Presidente della sezione di

Italia Nostra del Vastese

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