Italia Nostra

Data: 20 Marzo 2024

Comunità energetiche rinnovabili, Elena Bova, Italia Nostra: “Un’opportunità per Catanzaro”

Elena Bova: “E’ tempo per il comune di passare dalle parole ai fatti”

“Così come non è sfuggito a noi di Italia Nostra Catanzaro, siamo certi che anche ai cittadini catanzaresi, in particolare a quelli più attenti ai grandi temi della tutela e della salvaguardia del paesaggio, dell’ambiente e del patrimonio storico e culturale della nostra Calabria, non sia passato inosservato che, in queste ultime settimane, il ministro Pichetto Fratin, titolare del dicastero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha iniziato un giro dell’Italia per la promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), anche se, in effetti, si tratta di un rilancio di questo processo di produzione di energia elettrica a seguito delle novità introdotte col recente decreto di incentivazione delle CER entrato in vigore dall’1 gennaio 2024. “Le CER sono una vera e propria rivoluzione nel panorama energetico nazionale, con i territori protagonisti” – ha rimarcato il ministro – “cambiano le modalità di approccio all’energia dei cittadini e delle imprese, che diventano insieme produttori e consumatori – è quanto scrive in una nota Elena Bova presidente di Italia Nostra Catanzaro – Ma le CER non sono solamente questo perché, – prosegue – come andiamo sostenendo da anni, sono anche la migliore soluzione per contrastare efficacemente la proliferazione degli impianti eolici, on e off shore, e agrofotovoltaici selvaggi che, con i loro giganteschi aerogeneratori di quasi trecento metri di altezza e le loro vastissime superfici di pannelli posizionati a terra, rappresentano il vero attacco contro i nostri mari – a causa della consistente occupazione di aree marine e delle negative interazioni con le attività di navigazione, pesca e acquacoltura – e contro i nostri territori, ai quali sottraggono ingenti porzioni di terreno destinati all’agricoltura, all’allevamento e alla pastorizia. E le CER offrono anche l’ulteriore vantaggio di ridurre sensibilmente la presenza di linee elettriche aeree di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, con grande beneficio per i nostri crinali e paesaggi. Tali considerazioni assumono maggior peso e valore laddove si valuti che il decreto, che sta tanto a cuore al ministro, prevede incentivi per tre miliardi e mezzo di Euro destinati a garantire per vent’anni tariffe vantaggiose alle Comunità Energetiche e 2,2 miliardi di euro provenienti dal PNRR per i comuni con meno di cinquemila abitanti. Si tratta di cifre importanti che, nell’attuale congiuntura caratterizzata da consistenti lievitazioni dei costi, consentono di alleggerire la bolletta energetica delle famiglie calabresi e creano i presupposti, una volta per tutte, di far uscire dall’immobilismo gli enti locali e le istituzioni della nostra regione che, oltre a poter godere degli incentivi statali, hanno la ulteriore possibilità di attingere a stanziamenti milionari che la Regione ha messo a disposizione dei comuni con più di cinquemila abitanti, considerando ancora che la Calabria si è dotata di una apposita legge e di un portale istituzionale per affiancare i Comuni nelle fasi di strutturazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. “Appare evidente come i Comuni non abbiano più alibi, – spiega – nemmeno quello di Catanzaro, il cui sindaco, oltre un anno e mezzo or sono, illustrando le proprie linee programmatiche di mandato 2022-2027, approvate in Consiglio Comunale l’1.9.2022, ebbe a dichiarare che per lui era una sfida affascinante ma non impossibile di “fornire energia pulita a tutti gli edifici pubblici, alle scuole, ad alberghi e ristoranti, agli stabilimenti balneari, ma soprattutto a primi nuclei di abitanti, con una forte riduzione dei costi” e di pensare “a un progetto ambizioso di risparmio energetico per famiglie e imprese, fondato sui modelli di comunità energetiche e autoconsumo collettivo, formule che oggi sono consentite e incentivate dalle leggi. Crediamo che, ormai, sia giunto il tempo di passare velocemente dalle parole ai fatti e che i cittadini catanzaresi abbiano il diritto di poter finalmente accedere a tutti i benefici economici che derivano da questa forma di autoproduzione e autoconsumo dell’energia elettrica, e di vedere tutelato il loro patrimonio ambientale e paesaggistico; ovviamente con le dovute accortezze e competenze e, soprattutto, con la massima trasparenza, giacché non sembra, a nostro avviso, che alcuni degli esperti che il sindaco di Catanzaro ha citato perché lo affianchino in questo ambizioso progetto siano esenti da profili di incompatibilità con la materia delle Comunità Energetiche Rinnovabili e della protezione ambientale e paesaggistica, e nemmeno appare rassicurante la sua improvvida dichiarazione di avere individuato anche nel vento e nelle biomasse le fonti rinnovabili che vorrebbe utilizzare per l’autoproduzione di energia elettrica e per l’autoconsumo collettivo”.

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