“Sui lidi del glauco Tirreno, li, dove comincia il primo lembo della forte e generosa Calabria terra, sta una ridente cittadina, Praia di Aieta, circondata da svariate incantevoli bellezze naturali… Oscure grotte s’internano nelle rupi a tergo dell’abitato; ma sono un incanto per le stalattiti e le stalagmiti, che s’incontrano, s’incrociano e formano ancora qui colonne, archi, cupole, fughe di porticati… più maestosa tra tutte è quella che antonomasticamente è detta la Grotta. Il bello della natura, manifestantesi splendidamente anche nell’orrido, qui trova la sua incarnazione”. Così viene descritto il complesso delle grotte nel 1908 dal Rettore Sac. Dott. Raffaele Giugni Candia.
Ma il complesso, composto da tre cavità rocciose nelle pendici del monte Vingiolo, a circa 90 metri sul livello del mare, non è solo un luogo di interesse religioso, per la presenza del Santuario, ma anche un luogo di interesse ambientale e storico-archeologico. Il sito è stato oggetto, a partire dagli anni 60, di numerose campagne di scavi, la più recente effettuata nel 2011, che hanno portato alla luce diversi e importanti reperti. Gli scavi hanno messo in luce un potente deposito archeologico di oltre 8 metri che abbraccia le principali fasi culturali della preistoria peninsulare dal Paleolitico superiore alla media età del Bronzo…. (continua a leggere l’articolo)
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