Domanda (retorica): si può consentire ad un impianto industriale a biomasse di entrare in funzione all’interno di un parco nazionale? Lo sapremo il 17 luglio p.v.!
La Centrale del Mercure è un impianto completamente chiuso da oltre 12 anni , situato in una zona doppiamente protetta (Parco Nazionale del Pollino e Zona di Protezione Speciale di interesse comunitario), che l’Enel vorrebbe riaprire, riconvertendolo a biomasse, e facendone una delle centrali più grandi d’Europa, con un conseguente impatto ambientale devastante e con seri rischi per la salute dei residenti. Contro questa ipotesi, da anni le popolazioni e gli Enti locali combattono, anche con manifestazioni molto partecipate, per difendere legalità, diritti e interessi della popolazione della Valle. Per il funzionamento della centrale Enel del Mercure da 35 MWatt saranno infatti necessarie oltre 380 mila tonnellate all’anno di “biomasse vergini”. Una quantità enorme di legname che società “satelliti” di Enel intendono reperire dai boschi del Parco del Pollino, così come testimoniano le proposte di convenzioni per la gestione del patrimonio forestale fatte da diverse società private ai Comuni del parco, convenzioni che esproprierebbero così la gestione forestale dello stesso.
L’associazione nazionale Italia Nostra ha accolto la nostra proposta di patrocinare, a titolo gratuito, il ricorso al Presidente della Repubblica avverso la Centrale.
Tale ricorso è stato trasferito poi al TAR di Catanzaro, che, nella sentenza di primo grado, ha rigettato il ricorso dell’associazione, dell’Ente Parco del Pollino e dei comuni di Rotonda e di Viggianello (in Basilicata).
Questi due Comuni hanno presentato a loro volta ricorso al Consiglio di Stato, che ha fissato l’udienza per il 17 luglio 2012. Nel frattempo, lo stesso Consiglio di Stato ha accolto la richiesta dei due comuni di Rotonda e di Viggianello per una sospensiva nel reperimento di biomasse all’interno del Parco ed altrove.
Italia Nostra, nell’auspicare una sentenza favorevole alla tutela della salute delle popolazioni ed alla salvaguardia del parco, continuerà a vigilare affinchè non venga “autorizzato” ulteriore scempio del patrimonio forestale e della biodiversità all’interno del parco nazionale del Pollino.
Crotone, 11 maggio 2012
Italia Nostra sezione di Crotone