Il Naniglio, appena fuori dal centro storico della cittadina di Gioiosa Jonica, è uno dei siti archeologici più singolari e interessanti lungo la costa ionica tra Scolacium e Locri Epizefiri.
Si tratta di una prestigiosa villa romana, edificata verso la fine del I sec. a.C., che raggiunse il massimo splendore intorno al III sec. d.C., per poi subire un lento e progressivo abbandono nei secoli successivi. Ciò che rende l’insediamento unico in Calabria è la monumentale cisterna ipogeica di età Romana (I-V sec. d. C.), un capolavoro di ingegneria articolato in tre navate scandite da poderosi pilastri; questi sostengono la copertura con volte a crociera alla quale si accedeva in antico dal livello superiore per mezzo di una scala elicoidale.
Solo per farci un’idea, un esempio simile, ma molto più monumentale, lo troviamo a Miseno (Pozzuoli) con la “Piscina Mirabilis”e non è tutto: alcuni ambienti della villa sono decorati con pregiati pavimenti mosaicati a motivi geometrici e ci lasciano immaginare le potenzialità del sito del quale purtroppo è stata indagata solo una piccola parte.
Dopo gli scavi archeologici, condotti tra il 1981 e il 1986 da Alfonso de Franciscis il sito è rimasto quasi disconosciuto, la SS 281 che collegava Gioiosa con il paese di Mammola passava addirittura sopra la cisterna e solo recentemente è stata opportunamente deviata. Nel 2015/16, e anche recentemente, sono stati effettuati dei restauri e in seguito è stata montata una copertura a protezione dei mosaici.
Adeguatamente gestito il sito potrebbe richiamare un gran numero di visitatori in tutte le stagioni e rappresentare uno dei fiori all’occhiello della nostra regione.
Tuttavia sul portale del ministero alla voce “apertura” risulta chiuso tutti i giorni della settimana; alla voce “contatti” è riportato il n. 0964 51536 che non si sa bene a chi faccia riferimento.
Giunti sul posto un cancello sbarra – si fa per di dire – l’ingresso alle visite regolamentate ma non impedisce il passaggio a eventuali danneggiatori. Pertanto, la villa e in particolare i mosaici, sono esposti al rischio di danneggiamenti o addirittura trafugamenti poiché a fianco del cancello rimane un varco e sul terrapieno al quale il cancello è ancorato passa addirittura un sentiero che porta direttamente all’interno dell’area archeologica.
Ma forse, per la tutela che un sito come questo merita, bisogna aspettare i prossimi finanziamenti.
Angela Maida
Italia Nostra “Paolo Orsi” Soverato – Guardavalle