Italia Nostra

Data: 23 Gennaio 2014

Un parco fluviale per salvare il fiume dei Miti, il Petrace, antico Metauros

Una pagina contenente una lunga intervista della presidente della sezione di Italia Nostra di Reggio Calabria, Angela Martino, che lancia l’appello per l’istituzione di un parco fluviale lungo il corso del fiume Petrace, un fiume che sfocia nel mare Tirreno tra in territorio di Gioia Tauro e di Palmi, è stata pubblicata il 22/01/2014 dal quotidiano calabrese “L’ora della Calabria”. L’intervista si inserisce in una serie di pagine-inchiesta che, con cadenza settimanale, hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica, gli aspetti interessanti del passaggio  di stormi di uccelli migratori di grandi dimensioni, come aironi, gru, cicogne ed altre specie acquatiche, che nel loro millenario percorso sostano e si ristorano nelle acque di questo fiume. Il corso d’acqua, unico nella provincia per portata con un vasto bacino che accoglie l’apporto di decine valloni, piccoli corsi perenni e torrenti che scorrono dall’Aspromonte, ha una storia antica le cui fonti partono sin dall’età della Magna Grecia poiché il suo nome antico era “Metauros”, simile a quello della città Metauros (moderna Gioia Tauro) e la cui radice richiama anche la vicina città, risalente all’età del bronzo, di Tauriana, che sorgeva su un terrazzo dove da alcuni anni è stato istituito il Parco dei Taureani, di cui Italia Nostra ne assicura la fruizione e la manutenzione unitamente al movimento culturale San Fantino.

Il fiume Petrace, fin dall’antichità, è collegato al mito di Oreste ed al responso dell’Oracolo di Delfi che lo aveva indicato come luogo di purificazione , per guarire dalla follia che lo aveva colpito dopo l’uccisione della madre Clitennestra. Nel responso si faceva riferimento, come riporta Catone, un fiume con sette affluenti le cui acque lo avrebbero guarito come poi il mito afferma sia avvenuto. Oggi il fiume, caratterizzato da un alveo con ricca vegetazione, continua ad accogliere l’avifauna migratoria e presenta aspetti bellissimi da valorizzare. Per la Prima volta, la Presidente Angela Martino ha indicato come soluzione per salvare il fiume abbandonato a se stesso e promuovere lo sviluppo del territorio, l’istituzione di un parco fluviale con percorsi didattici, enogastronomici e sentieri  percorribili a piedi ai tanti amanti della natura.

Leggi l’articolo da L’Ora della Calabria (NB. il pdf pesa circa 10 Mb)

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